Le attività di gioco sono un fondamentale strumento per motivare il bambino. Si fondano su strategie di apprendimento che utilizzano i momenti ludici, soprattutto in età scolare, per favorire lo sviluppo cognitivo, ma anche socio-emotivo del bambino.
Attività ludiche: come motivare il bambino
Le attività di gioco possono essere un momento fondamentale per guidare il bambino nelle sue primissime fasi dell’apprendimento e sviluppo cognitivo. Ecco perché è molto importante che i genitori, o i formatori nel caso di asilo o scuola per l’infanzia, scelgano con attenzione le attività ludiche per i più piccoli. Molto spesso, il gioco viene stimolato dagli adulti, che hanno il ruolo di dare il via al processo didattico, stabilendo gli obiettivi e mantenendo sempre al massimo l’attenzione del bambino.
Il gioco e lo sviluppo cognitivo
Gli studi condotti sull’importanza delle attività ludiche nello sviluppo cognitivo del bambino, evidenziano come ci sia uno stretto legame tra le fasi della sua crescita e l’ambiente circostante. La crescita del bambino è un processo lungo, inevitabilmente influenzato, non solo da fattori interni, ma anche e soprattutto da quelli esterni al piccolo e da coloro che sono accanto a lui.
Fin dai primi suoi mesi di vita, il bambino interagisce e gioca in modo assolutamente spontaneo con coloro che gli sono intorno. Chiaramente, dall’altra parte è molto importante anche il ruolo dei genitori e adulti che devono creare degli stimoli per il bambino. Ogni piccolo step sarà un passo in più verso il mondo degli adulti. Infatti, tutto ciò che viene fatto in questa fase, formerà pian piano la persona adulta che sarà in futuro.
Esattamente per questa ragione, gli adulti devono seguire il bambino in questa fase, incoraggiarlo e favorire in ogni modo il suo apprendimento. Attraverso le attività ludiche, il piccolo può esplorare e scoprire la realtà. Non bisogna, quindi, sottovalutare l’importanza del gioco per i bambini. Gli stessi educatori e insegnanti, avendo una più ampia consapevolezza del ruolo del gioco nell’apprendimento, possono migliorare i metodi didattici in classe.
Mediante il gioco, i bambini possono imparare meglio, più velocemente e in maniera più incisiva ciò che viene loro insegnato. In modo particolare, nella fascia d’età che va dai tre ai dieci anni, il gioco diventa l’attività che più di ogni altra, assorbe non solo la loro attenzione, ma anche il cuore.
Ricorrendo più frequentemente alle strategie di gioco nella scuola, si può coinvolgere molto più facilmente il bambino, facendo in modo che l’apprendimento non risulti un dovere, ma un piacere.
Gli insegnanti e il ruolo del gioco nell’apprendimento
Le attività di gioco svolte alla scuola d’infanzia, possono migliorare l’interazione sociale dei bambini, avere effetti positivo sul loro sviluppo motorio e linguistico. Le attività ludiche favoriscono creatività, le abilità socio-emotive, arricchiscono il vocabolario del bambino, aiutano ad avere comportamenti socialmente adeguati.
Dati analizzati recentemente, mettono in evidenza come gli insegnanti siano favorevoli all’inserimento di più attività ludiche all’interno della classe, ma i fattori in gioco che, invece, sono contrari a far giocare troppo i bambini, spesso sono legati alle opinioni delle famiglie o della dirigenza scolastica. Il gioco purtroppo, erroneamente, è ritenuto un’attività che sottrae tempo all’insegnamento tradizionale.