Spesso accade che i genitori decidano di mettere in castigo il bambino per punire degli atteggiamenti sbagliati. Può essere il risultato anche di un pessimo comportamento, o di brutti voti a scuola. In questo caso i genitori scelgono la punizione da dare al bambino, affinché comprenda l’errore.
Quando e perché mettere il bambino in castigo
Da sempre i genitori hanno utilizzato il metodo delle punizioni per far comprendere ai figli che una determinata azione era sbagliata e per far prendere coscienza degli errori. Le punizioni ai bambini servono dal punto di vista educativo. Sono una modalità di intervento che si basa sull’applicazione di un castigo, una punizione da parte del genitori, o da un educatore a scuola. Solitamente, i genitori mettono in punizione i loro bambini per un brutto voto a scuola, oppure perché non ascolta ciò che mamma e papà gli dicono, per delle bugie dette, o anche per le parolacce o i litigi con il fratellino o la sorellina.
Generalmente, punire il bambino equivale a privarlo di un qualcosa a cui tiene molto. In altri casi, lo si potrebbe mettere in punizione lasciandolo nella sua camera e imponendogli di non uscire, o ancora facendogli fare ciò che in realtà non ama fare. Spesso, può anche essere sufficiente un rimprovero fatto con toni piuttosto forti. Ci sono poi anche le punizioni più severe, che potrebbero essere uno shiaffo, una sculacciata o privarlo di un pasto nell’arco della giornata.
Il castigo è utile per il bambino?
In passato il castigo prevedeva delle punizioni piuttosto severe. in alcuni casi si usavano anche le cosiddette punizioni corporali e umiliazioni verbali. Oggi, chiaramente, il sistema delle punizioni è notevolmente cambiato, non si applicano assolutamente pene severe. Le punizioni, un tempo, facevano anche parte dell’educazione che veniva impartita a scuola ai bambini, usando anche colpi di bastone sulle mani ed altro.
La ricerca socio-psico-pedagogica ha mutato radicalmente i metodi di castigo per i bambini e sono rari i contesti familiari in cui si infliggono severi castighi ai propri figli. Tra le punizioni oggi maggiormente scelte dai genitori nei confronti dei figli che, ad esempio, abbiano ottenuto pessimi risultati a scuola, c’è quello di vietare l’uso del pc o altri dispositivi per alcuni giorni, oppure negare l’acquisto di un giocattolo o un alimento desiderato.
Efficacia del castigo
Sull’efficacia o meno del castigo nei bambini, da tempo si discute. Sono molti i pedagogisti e operatori del settore educativo a sostegno della tesi secondo la quale, punire il proprio figlio sia utile per fare in modo che comprenda dai suoi errori ed eviti di disubbidire ai genitori. Mentre, dall’altra parte ci sono coloro che sostengono che le punizioni e il castigo non aiutano assolutamente il bambino a comprendere ciò che è sbagliato.
Poiché sono altrettanto convinti che sanzionare un figlio con una punizione di qualunque entità sia sbagliato. Seguendo, infatti, quanto indicato da moderni studi pedagogici, molti genitori rifiutano categoricamente di punire i loro figli, vedendo la punizione o il castigo come metodi educativi anacronistici.