Un dato allarmante fa riflettere sulle strategie da attuare per combattere la dispersione scolastica. Un fenomeno ancora oggi molto diffuso, soprattutto nella scuola dell’obbligo, nell’arco di età compreso tra gli 11 e i sedici anni. Un problema, quindi, che interessa ragazzi di scuola secondaria di primo grado e primo biennio di secondaria superiore.
Dispersione scolastica
E’ un dato allarmante quello che giunge da recenti statistiche in merito. Sembrerebbe, infatti, che nel nostro Paese negli ultimi anni, l’abbandono scolastico abbia raggiunto circa il 20% annuo. Gli studenti in questione provengono in gran parte da strati sociali che mancano di una buona base culturale anche in famiglia. Assurdo che ancora oggi, dopo moltissimi anni in cui il problema è stato denunciato da più parti, la sfida principale che la scuola si trova ad affrontare, quella della dispersione, non sia stata vinta. Resta da chiedersi il perché, quali ne siano le cause principali di questa sconfitta. Il punto principale ancora da risolvere per il nostro Paese è quello di un sistema di istruzione dell’obbligo che abbia le competenze necessarie per annullare le disuguaglianze, garantendo il successo di tutti gli studenti in egual misura.
In Italia: regione per regione
I dati riportati in merito agli ultimi anni evidenziano come siano sempre di più i ragazzi che abbandonano la scuola secondaria di primo grado, o nel passaggio focale da un anno a quello successivo. Dando uno sguardo a quello che accade nelle varie regioni d’Italia, emerge subito come la situazione più preoccupante sia al Sud. Qui la tendenza all’abbandono scolastico è più elevata, maggiore nelle isole. Mentre, nelle regioni settentrionali la percentuale risulterebbe più ridotta. Tra le regioni maggiormente interessate da tale problema emergono Sicilia, Calabria e Campania nell’area meridionale, al centro spicca il Lazio. Una percentuale più contenuta, invece, si nota in regioni quali Emilia Romagna e Marche. A prevalere in questo quadro di abbandono sono per lo più i ragazzi, le ragazze ancora un po’ meno. La dispersione interessa per lo più i cittadini stranieri, mentre è più ridotta tra quelli italiani.
Le cause dell’evasione scolastica
Tra le cause principali di tale problema vi sono i diversi ostacoli che di fatto limitano l’uguaglianza dei cittadini, che non consentono il pieno sviluppo della persona. L’Unione Europea indica come punto principale sul quale intervenire, la necessità di individuare un programma speciale che possa contrastare efficacemente il problema.
Per garantire una effettiva uguaglianza formativa, è necessario intervenire con strategie capaci di rimuovere le principali cause della dispersione. Il sistema di istruzione necessita di riforme importanti che possano ridurre il tasso di abbandono, sin dalla scuola secondaria di primo grado. La dispersione va essenzialmente attribuita a cause di tipo socio-culturali, connessione all’ambiente familiare e sociale nel quale il ragazzo vive. E’ proprio su questo punto che bisogna intervenire con programmi di intervento mirati.
Come combatterla
Per contrastare il problema, bisogna focalizzare l’attenzione sulla necessità di rendere concreto l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Ci si deve muovere all’interno di un quadro complesso, che miri ad una totale riforma della scuola. Attualmente, i modelli didattici sono ancora troppo rigidi e risultano un ostacolo effettivo per i progetti formativi. Il sistema di istruzione non può non tener conto della reale necessità di far convergere formazione e lavoro, allargando di fatto le opportunità di apprendimento degli studenti. Solo in questo modo il nostro sistema di istruzione sarà in grado di fornire soggetti vincenti in termini professionali e lavorativi.