Metodo Steineriano

Il cosiddetto metodo Steineriano è un particolare approccio educativo che intende coprire l’intero ciclo d’istruzione del bambino. Comincia nella fase in cui il bambino è al nido, per poi continuare sino al compimento del suo diciottesimo anno di età. Nel nostro Paese sono attualmente presenti delle strutture che applicano tale metodo, ma sono gestite da associazioni di genitori, i quali condividono sia le spese ad esse relative, sia chiaramente la metodologia sottesa a tale apprendimento.

Metodo Steineriano

In tutto il mondo, attualmente, vi sono all’incirca un migliaio di istituti scolastici che si rifanno al metodo Steineriano, di Steiner o di Waldorf, in riferimento al filosofo e pedagogista che lo ideò. Sono per lo più localizzate in Europa, ma ve ne sono alcune anche in altri continenti. Tale metodo deve il suo nome alla scuola per i figli di operai impiegati nella fabbrica Waldorf-Astoria, proprio dove Steiner nel 1919 fu convocato per dirigerla. L’approccio pedagogico intende stimolare le facoltà cognitive e creative dei soggetti, così come anche quelle pratiche ed artigianali.

Nell’ideologia di Steiner, il bambino ha il diritto di esprimere le sue potenzialità, senza alcuna imposizione esterna o condizionamento degli adulti. La pedagogia deve aiutare il bambino a sviluppare le sue abilità in maniera autonoma. I giocattoli, sin da piccolissimi hanno la finalità primaria di stimolare e sviluppare la creatività. Ecco perché, nel metodo Steineriano l’ambiente riveste un ruolo fondamentale e deve necessariamente essere a misura di bambino.

Metodo Steineriano o Montessoriano?

Il metodo Steineriano, così come quello Montessoriano, danno grande rilevanza all’ambiente nel quale il bambino cresce e si trova ad agire. I genitori, ovviamente, hanno un ruolo molto importante nella crescita del bambino, ma devono fare in modo che il piccolo sviluppi la sua autonomia e creatività in maniera graduale e spontanea. Il bambino apprende attraverso l’esperienza sensoriale, maneggiando gli oggetti che ha intorno a sé. Secondo tali approcci didattici ed educativi, i bambini spesso lavorano per terra o su dei tappeti. Mentre, le aule sono attrezzate in maniera tale per cui, per per ogni materia, vi è un angolo nel quale si può trovare tutto l’occorrente per lavorare giocando.

I bambini sanno perfettamente dove trovare l’occorrente e scelgono loro quale attività svolgere. Tutti gli oggetti e materiale che occorre sono disposti in modo ordinato, allo stesso modo, anche in casa bisogna organizzare tutto con ordine. Il percorso scolastico secondo i due approcci è strutturato nello stesso modo, per cui la scuola dell’infanzia va dai 3 ai 6 anni, mentre quella primaria dai 6 ai 10.

Tuttavia, sono molto meno diffuse le scuole secondarie di primo grado perché Montessori si occupò dell’apprendimento soprattutto fino agli 11 anni. Attualmente, però, si stanno sviluppando dei nuovi metodi didattici in scuole secondarie con chiaro riferimento a quello montessoriano.

Le due scuole a confronto

Vi sono, tuttavia, delle differenze tra i due approcci didattici. Infatti, il metodo Steineriano si fonda per lo più sullo sviluppo della sfera creativa e morale del bambino. Mentre, Montessori propone metodo più scientifico che rende prioritario il contatto diretto del bambino con i materiali e narrazioni che consentano una conoscenza della realtà come sistema organico. Steiner era un filosofo con una visione complessiva del mondo, nel quale la pedagogia ne era solo un aspetto seppur importante.

Per Maria Montessori, i bambini apprendono i concetti attraverso un’esperienza concreta. Nelle scuole Montessoriane, non vengono impiegati i voti come metro di valutazione, al contrario, vengono dati al bambino i materiali che gli consentono di correggere da solo gli errori commessi e quindi di autovalutarsi.

Per comprendere se il bambino faccia o meno dei progressi, è l’insegnante a dar loro una valutazione che si fonda sull’osservazione del bambino, con tutti gli obiettivi eventualmente raggiunti. Il ruolo quindi di insegnanti e genitori è quello di creare le condizioni adeguate affinché il bambino possa sviluppare in autonomia le sue capacità.

Metodo Steineriano principi

Il principio fondamentale alla base del metodo Steineriano è la libera creatività che il bambino deve autonomamente sviluppare, grazie a un ambiente favorevole. Ecco, quindi, che le materie artistiche e artigianali hanno un ruolo primario nell’apprendimento cognitivo del bambino.

Nelle scuole Waldorf vengono sempre rispettati dall’insegnante i ritmi e i tempi individuali. Il ruolo dell’insegnante è quello di fungere da guida e modello per il bambino. Ogni step nell’apprendimento del bambino deve essere in riferimento alle fasi cognitive individuate da Steiner, vale a dire un primo livello che va da 0 a 7 anni, un secondo da 7 a 14 e un terzo da 14 a 21 anni.

Metodo Steineriano obiettivi per il bambino

Il modello Steineriano non si basa su programmi scolastici predefiniti. Ogni allievo deve apprendere mediante esperienze condivise con il resto della classe e grazie al suo rapporto con l’insegnante. I libri sono poco utilizzati e non si usano i voti, per cui non vi è competizione, ma tutti sono messi nelle condizioni di esprimere il loro potenziale.

Le lezioni sono un’alternanza di esercitazioni pratiche, acquisizione ed elaborazione del tema stabilito. Si predilige, quindi, il metodo pratico di apprendimento e sono banditi tutti gli strumenti tecnologici da parte dei bambini.

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