E’ un momento di condivisione divertente quello di insegnare a cantare ai bambini. Solo più tardi, quando sarà un po’ più grande, se dovesse avere la passione per il canto, allora potrà essere affidati a chi sia in grado di insegnare una disciplina così delicata.
Insegnare a cantare ai bambini
Se un bambino mostra sin da piccolo una particolare propensione per il canto, perché non assecondarlo? Potrebbe essere divertente cantare durante le escursioni domenicali insieme a mamma e papà o anche fare dei giochi di gruppo dove ci si possa esibire insieme ai propri amichetti. E’ un modo sicuramente divertente per far trascorrere un pomeriggio ai bambini abbandonandosi al gioco e cantare con gli amici. Quando sarà un po’ più grandicello, se deciderà di voler seguire la sua passione per il canto, allora sarà bene cominciare a trovare un bravo insegnante che guidi il bambino a sviluppare in modo corretto questa sua dote.
Dovrà, quindi, seguire delle lezioni mirate, in modo da sviluppare il suo senso musicale e addestrare l’orecchio. Se ci si cimenta da grandi, è chiaro che si farà più fatica ad intonare delle melodie, perché non hanno appreso da piccoli la giusta tecnica. Rischiano, inoltre, anche di sviluppare delle cattive abitudini che, oltre ad essere difficili da correggere, possono provocare danni alla voce.
Perché insegnare a cantare
Recenti studi hanno messo in evidenza come la musica sia fondamentale per stimolare l’attenzione, la memoria, l’apprendimento, nonché lo sviluppo del linguaggio, della creatività, delle emozioni e dell’interazione sociale del bambino. E’ per questa ragione che i pediatri, i musicisti e gli educatori musicali, che si occupano proprio della cura dello sviluppo del bambino, sono unanimi nell’affermare l’importanza della musica sin da quando sono piccolissimi.
E’ fondamentale sensibilizzare e sostenere i genitori durante tutto il percorso di crescita del bambino, affinché promuovano l’uso di corrette pratiche musicali, sia in famiglia, che a scuola, per fare in modo che la musica possa assumere il suo reale ruolo di patrimonio condiviso. Non a caso, l’ascolto della musica e delle parole, al quale il bambino è già abituato durante la gravidanza mentre è ancora nel pancione e anche dopo la sua nascita, lo mettono in relazione col mondo circostante. La musica, i suoni quando è ancora in grembo, sono la prima forma di linguaggio che il bambino apprende dal mondo intorno a lui.
Cantare delle filastrocche e canzoncine divertenti per lui, lo aiutano a creare un legame imprescindibile e affettivo con i genitori. Questo rappresenta la prima ed essenziale fonte di benessere per il piccolo. Ecco perché le filastrocche sono utili per calmare il pianto del bambino e per farlo addormentare. Tutte le mamme, sin da quando il bambino è piccolissimo, non fanno che intonare una dolce ninna nanna per lui.
Non a caso, i primi anni di vita sono preziosi per la crescita del bambino. Il suo cervello durante i primi anni è particolarmente ricettivo e in grado di elaborare ogni stimolo che giunga dall’esterno. Con il tempo, le fasi di apprendimento si modificano e tutto viene assimilato con maggiore difficoltà.