Come fare un clistere evacuativo

Il clistere evacuativo è utilizzato per far passare un liquido nell’ano, al fine di stimolare, appunto, l’evacuazione. Si usa anche nel caso in cui il soggetto abbia irregolarità intestinali o irritazioni a livello della mucosa intestinale. Vediamo come si possa preparare un clistere e i consigli utili da adottare.

Clistere evacuativo

Il clistere, anche indicato con il termine enteroclisma casalingo, rappresenta il rimedio utile cui si fa ricorso per poter ripulire il colon, in modo da eliminare tutte le scorie presenti nell’intestino, oppure per eseguire un lavaggio intestinale. Può essere tranquillamente preparato e fatto in casa, come sollievo e rimedio per problemi di pancia gonfia e stitichezza.

Quando e perché si fa

Il clistere può essere tranquillamente acquistato in farmacia e si utilizza per mantenere pulito il tratto terminale dell’intestino crasso, o meglio il colon. In questo modo si possono eliminare feci, oppure liberarsi da aria e gas intestinali. Il clistere è particolarmente consigliato a coloro che soffrono di stipsi, colon irritabile o che presentano una transitoria difficoltà di defecazione. Utile anche in caso di gonfiore addominale, ma anche più semplicemente a scopo igienico.

A cosa serve il lavaggio intestinale

Si ricorre al clistere evacuativo ogni qualvolta non sia possibile eseguire un regolare ciclo di trattamenti di idrocolonterapia. Il clistere consente in ogni caso di eliminare una parte delle scorie dell’intestino, ma bisogna fare molta attenzione, evitando di usare i microclismi alla glicerina o supposte di glicerina.

Il clistere, o enteroclisma, non è altro che una sacca contenente due litri di liquido, con un tubicino che dovrà essere inserito per via rettale. Per chi preferisca la soluzione del clistere fai da te, può prepararlo con dell’acqua tiepida e un cucchiaino di bicarbonato di sodio, in modo da renderla alcalina, oppure anche con dell’acqua e infuso a base di caffè.

Come fare clistere evacuativo

Quando si esegue un clistere evacuativo bisogna prestare attenzione al modo in cui reagisce il corpo. Infatti, se durante il clistere si prova dolore, si manifestano degli spasmi a livello addominale, si deve usare dell’acqua con una temperatura da 37° a 38°, in modo da rilassare l’intestino che è particolarmente irritato, soprattutto in caso di colite.

Mentre, se l’intestino appare debole, si deve usare dell’acqua più fredda, intorno ai 25°-27° in modo da tonificarlo. Se si avvertono dei dolori addominali, probabilmente, la parete intestinale è molto infiammata, ma se si insiste con una pratica regolare i dolori si attenuano fino a scomparire, per cui l’intestino si libera dalle scorie. Se, dopo aver eseguito il clistere, si avverte dell’aria nella pancia, è opportuno eseguirne un altro, perché possono esserci ancora delle scorie in circolo.

Peretta evacuativa nei bambini

Nei soggetti adulti solitamente è consigliato eseguire un clistere a settimana per due mesi, poi uno al mese, oppure quando necessario. Mentre, nel caso dei bambini fino a 12 anni, si deve usare la peretta, non i microclismi di glicerina. Nella peretta si utilizza, di solito, un infuso di camomilla. Per i lattanti si utilizza un quarto di litro oppure meno di tale quantità.

Peretta evacuativa in gravidanza

Alcuni medici ritengono che l’uso del clistere in gravidanza sia una pratica invasiva da evitare. Altri ritengono che non sia preoccupante e nocivo, ma è bene in ogni caso ricorrere al clistere solo se strettamente necessario. Nei primi mesi di gestazione, l’uso del clistere non comporta particolari problematiche, mentre nei mesi successivi è possibile che le contrazioni intestinali indotte possano causare le contrazioni uterine. Il clistere evacuativo in gestazione si usa nei casi in cui c’è una stitichezza che non si allevia con la regolare attività quotidiana o farmacologica.

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