La febbre alta nei bambini spesso preoccupa i genitori tanto da rivolgersi prontamente al pediatra per chiedere un consulto medico. In genere i sintomi sono evidenti, altre volte, invece, non si registra alcuna sintomatologia specifica.
La febbre comporta un aumento della temperatura corporea al di sopra dei limiti normali: viene considerata nella norma una temperatura sino a 37.5°, sebbene possa variare da soggetto a soggetto. La febbre rappresenta in ogni caso il sintomo più comune di un’infezione in corso ed è quindi il modo di reagire dell’organismo a difesa di un attacco batterico. Infatti, è con l’aumento della temperatura corporea che si possono annientare i virus.
Febbre alta bambini
Una temperatura oltre i 37.5° è sinonimo di febbre. Se un bimbo di circa 6 mesi manifesta una temperatura rettale uguale o superiore a 38°C sarà opportuno contattare il medico o recarsi immediatamente presso un pronto soccorso, poiché anche una febbre lieve nei neonati può essere sintomo di grave infezione. A maggior ragione, se la temperatura è di 39°C, in un bambino di età compresa tra 6 mesi e 3 anni, sarà necessario consultare il proprio medico perché dia le giuste indicazioni terapeutiche.
Nei bambini di un’età superiore ai 3 anni sarà, invece, il loro comportamento a far comprendere ai genitori se si tratta di un problema grave o meno, per cui se sarà necessario consultare il medico oppure no. Nella maggioranza dei casi è solo la risposta dell’organismo a un’infezione virale, come strumento sterilizzante verso i germi. Lo stato febbrile, infatti, accresce la produzione di globuli bianchi, i leucociti, che servono proprio a contrastare le infezioni.
Se non trattata con rimedi farmacologici, non salirà in modo indefinito, poiché sarà lo stesso organismo a impedire che giunga a livelli elevati. Ecco perché la febbre non deve sempre essere contrastata: lasciandola agire, svolgerà le sue funzioni di difesa. Nel caso fosse troppo alta nel bambino sarà lo stesso medico a indicare come intervenire farmacologicamente.
Sintomi febbre
I sintomi della febbre che dovrebbero destare maggiore preoccupazione sono: una difficoltà respiratoria, irrigidimento nel collo, difficoltà a svegliarsi e convulsioni. Farla abbassare aiuterà il bambino a non disidratarsi: è necessario, quindi, che beva molta acqua o altre bevande liquide. I segni di disidratazione sono livelli bassi di pipì e pelle secca.
Febbre alta senza sintomi
Non sempre la febbre nel bambino si manifesta con sintomi evidenti, spesso si può avere la febbre a 39°C e avere comunque la solita voglia di giocare. La reazione dell’organismo a un attacco batterico cambia, infatti, da soggetto a soggetto. Non è in ogni caso necessario che il bambino resti a letto quando ha la febbre, la cosa fondamentale è che non faccia eccessivi sforzi fisici, poiché è più debole e si riduce anche l’energia di cui il corpo dispone per contrastare l’infezione.
Febbre dopo vaccino
Uno dei più comuni e lievi effetti collaterali dei vaccini è il manifestarsi di un aumento della temperatura corporea, anche leggero. Solitamente questa si abbassa naturalmente nel giro di un paio di giorni, per cui non dovrebbe destare particolare preoccupazione. Del resto i vaccini contengono il virus che è responsabile della malattia che dovranno poi prevenire, chiaramente in forma attenuata e non vivo. Anche se non vivo, il virus iniettato potrebbe risultare aggressivo per il soggetto ed è per tale ragione che aumenta la temperatura. Anche in questo caso si tratta di una semplice reazione di difesa dell’organismo stesso.
Misurare la febbre
L’apparecchio migliore per misurarla è il termometro elettronico digitale, in quanto è molto semplice da utilizzare ed è anche molto affidabile. Tuttavia, si possono utilizzare i termometri a infrarossi che dispongono di un puntatore che ne consente l’uso anche a distanza.
Come abbassare la febbre
La febbre, come sottolineato, è un meccanismo fisiologico di difesa del nostro organismo da agenti infettivi esterni, per cui non deve essere abbassata a tutti i costi, perché l’elevata temperatura serve a distruggere i germi responsabili. Tuttavia, per far stare meglio il bambino, si può ricorrere all’uso di farmaci antipiretici, come la tachipirina, ma solo nel caso in cui il bambino presenta anche un generale senso di malessere.
Per abbassare la febbre alta nei bambini è possibile ricorrere anche al paracetamolo oppure all’ibuprofene. Entrambi servono proprio ad abbassare la temperatura nel bambino e non presentano effetti collaterali. Mai somministrarli insieme o alternarli, poiché una terapia combinata potrebbe causare effetti indesiderati.
Evitare, inoltre, di ricorrere al cortisone, poiché si potrebbe incappare nel rischio di non diagnosticare per tempo l’eventuale presenza di altre malattie. Non va somministrato al bambino neppure l’acido acetilsalicilico, poiché non indicato in età pediatrica. No anche al ricorso di antibiotici senza previo consulto medico. In conclusione, è più indicato il paracetamolo in sciroppo o in supposte poiché presenta pochi effetti collaterali. Tutti gli altri eventuali farmaci dovranno necessariamente essere prescritti dal medico.
Febbre alta negli adulti
Negli adulti la normale temperatura corporea è in media di 37°C: se questa misura 38°C si parla di febbre leggera, mentre se supera i 38.5°C sarà febbre alta. L’ipertermia, vale a dire l’innalzarsi della temperatura corporea, indica che il corpo sta reagendo a un attacco batterico. Non sempre. In alcuni casi potrebbe anche trattarsi di un avvelenamento dato da alimenti avariati o tossici o dall’attacco di allergeni nei soggetti allergici.
I sintomi che si manifestano insieme alla febbre sono dolori alle articolazioni, brividi, debolezza generale e inappetenza e, se particolarmente elevata, sudorazione e urine dense. Una febbre mal tollerata può anche portare a eccessiva spossatezza e dolori intensi, spasmi, mal di testa molto forte. Il rimedio migliore è quello di ricorrere a farmaci antipiretici, ma sempre dopo aver consultato il medico, al fine di escludere eventuali altre patologie a essa associate.
Febbre alta in gravidanza
La febbre in gravidanza non comporta particolari rischi per la donna se non quelli che riguardano qualunque soggetto adulto in condizioni fisiche normali. Tuttavia, bisogna sempre prestare la dovuta attenzione poiché potrebbe rischiare di compromettere la salute del feto e soprattutto la possibilità di portare a termine la gestazione. La febbre alta durante il primo trimestre potrebbe interferire con il regolare sviluppo del sistema nervoso del bambino.
Nel caso in cui la febbre dovesse facilitare le contrazioni uterine, bisognerà stare molto attente poiché si rischia di andare incontro a un parto pretermine, in modo particolare dopo il 5 o il 6 mese. Per questo, in gravidanza, sarebbe più indicato assumere subito l’antipiretico anche nel caso in cui la febbre non sia particolarmente alta. Il paracetamolo non comporta alcun rischio né per la madre né per il piccolo in grembo. Oltre ai farmaci, il medico potrebbe consigliare di integrare l’alimentazione con le vitamine del gruppo B e la vitamina C che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario.
Iperpiressia
L’iperpiressia è l’aumento della temperatura corporea oltre 39-40°C. Essa si accompagna a particolari sintomi quali intensi brividi di freddo, senso di calore e sudorazione eccessiva. Solitamente essa è il sintomo di una situazione più complessa data da particolari infezioni. La febbre alta va sempre tenuta sotto stretta osservazione poiché potrebbe essere correlata ad altre patologie di natura infettiva più importanti. Nel caso di una donna in gravidanza sarà opportuno agire tempestivamente per evitare danni alla futura mamma e anche al bambino.