L’ipoacusia nei bambini è un problema particolarmente complesso sul quale è fondamentale che medici e pediatrici concentrino la loro attenzione. Una preventiva diagnosi del problema, infatti, consente di intervenire in modo tale da ridurre i danni futuri in merito a tutta una serie di problematiche ad esso correlate. Le fasi dell’ascolto nei bambini hanno un ruolo primario non solo nell’età dell’apprendimento linguistico, ma anche nei rapporti interpersonali, relazionandosi agli altri.
Ipoacusia
Nel nostro Paese, ad essere maggiormente interessati da problemi di udito sono per lo più i bambini maschi, si tratta in ogni caso di un neonato su mille ad esserne interessato. Resta, tuttavia, fondamentale prestare precocemente tutti gli opportuni interventi, in modo da evitare conseguenze a lungo termine per quanto concerne l’apprendimento linguistico e le capacità di relazione sociale. In alcuni casi, può trattarsi anche di una ipoacusia bilaterale, ma ciò che resta imprescindibile è la possibilità di intervenire in modo tempestivo, al fine di diagnosticare il tipo di problematica.
Ipoacusia nei bambini
Nel momento in cui un bambino dovesse essere sottoposto a tutti gli accertamenti necessari ed esami audiologici, il medico o tecnico che si occupa di effettuare tali test dell’udito avrà due obiettivi fondamentali da considerare: il primo riguarda la capacità di quantificare il livello di deficit uditivo, soprattutto valutando con attenzione in quale sede sia presente la lesione, mentre il secondo sarà quello di comprendere se il livello di ipoacusia sia tale da comportare una disabilità nelle capacità comunicative del bambino, soprattutto in una visione futura. Una volta che siano stati appurati sia il livello di ipoacusia, sia le sede effettiva della lesione, si proseguirà con una corretta terapia su misura. Sarà proprio il percorso di riabilitazione all’udito, lo step fondamentale per il bambino. Chiaramente, le conseguenze più ovvie in un deficit uditivo che si manifesta in età neonatale, comporta una serie di problematiche nella produzione ed acquisizione linguistica da parte del piccolo. Al contrario, se l’ipoacusia in età successiva, questo incide solo nella comunicazione verbale.
Calo di udito cause
Ad oggi, le cause accertate in fatto di ipoacusia infantile sono per lo più di natura ereditaria o acquisita. Quando si tratta di cause acquisite, queste vanno suddivise in prenatali, perinatali o postnatali. Mentre, sono in chiara maggioranza quelle di natura genetica ad essere riscontrate nei neonati. I bambini colpiti da ipoacusia per cause sconosciute sono un buon 25 % del totale dei casi.
Per quanto concerne quelle di natura genetica, sono legate ai diversi geni che influiscono sulla sordità infantile. Un’altra causa di ipoacusia prenatale potrebbe essere un’infezione contratta dalla madre durante la gestazione, così come anche l’impiego di farmaci o abuso di alcolici.
Altre cause riscontrate sono anche un ridotto peso del feto alla nascita, al di sotto di 1,5kg, problemi di iperbilirubinemia e meningite.
Calo di udito, come riconoscerli
Uno dei principali sintomi di problemi di udito nel bambino è notare che il piccolo non mostri alcuna reazione davanti ad un suono acuto e particolarmente intenso. Solitamente, dinanzi ad un rumore forte, la reazione naturale di un bambino è quella muovere lo sguardo verso la fonte stessa del rumore, oppure di sobbalzare. In tal caso, sarebbe opportuno che i genitori si rivolgessero ad un centro specializzato, al fine di eseguire i dovuti controlli ed esami.
Come rimediare all’ipoacusia
Il primo fondamentale step di intervento è quello di eseguire appositi test audiologici, in modo da comprendere l’entità della lesione e problematica specifica. Successivamente, mediante appositi percorsi di riabilitazione all’udito è possibile prevenire problemi di linguaggio, cognitivi ed interazione sociale. Oggi si possono utilizzar moderni apparecchi acustici, in grado di riabilitare il bambino all’udito e ala comunicazione. In tale percorso ci si potrà affidare al proprio pediatra e a professionisti del settore, che stabiliranno la terapia di intervento più adatta al singolo caso.