Pavor nocturnus bambini

Per pavor nocturnus si fa riferimento al terrore durante il sonno e anche a fenomeni di sonnambulismo. Tale disturbo del sonno si manifesta frequentemente nei bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni. Nell’età adolescenziale tende a scomparire e non comporta alcuna patologia a livello neurologico o psicologico.

Pavor nocturnus bambini

Il pavor nocturnus nei bambini si verifica generalmente nella prima parte della notte e comportano una totale amnesia al risveglio. In queste fasi di terrore notturno il bambino può lanciare urla molto forti, ha gli occhi sbarrati e ha una sensibile attivazione del sistema nervoso. Spesso è sudato e pallido, con le pupille dilatate e un’elevata frequenza cardiaca. Tende ad agitarsi e gridare, piange e può essere in preda a profondo terrore.

Inutile cercare di parlargli, peggio ancora se si cerca di toccarlo poiché in tali casi potrebbe anche aumentare il suo stato ansioso. Solitamente, si tratta di crisi che possono durare pochi minuti, ma in alcuni casi posso anche arrivare a protrarsi per 30 minuti. Passata questa fase, il bambino torna a dormire come se nulla fosse accaduto. Al risveglio non ricorderà nulla. Se si prova a svegliarlo durante la veglia inconscia, ricorderà solo quel momento e null’altro.

Pavor nocturnus cause

Le crisi da pavor nocturnus hanno frequenza irregolare e non sono assolutamente prevedibili, poiché si verificano nella fase di sonno profondo, quindi nella fase REM. Il pavor nocturnus non è, quindi, causato da un incubo e non è dato da disturbi neurologici o relazionali. Non è altro che un’attivazione della parte del cervello deputata alla gestione delle emozioni.

Le cause di tale fenomeno, pertanto, sono ancora oggi del tutto sconosciute, sebbene siano stati riconosciuti dei punti in comune nei soggetti colpiti. Tra questi vi sono: l’asma, le apnee notturne, uno stato febbrile, problemi di reflusso gastroesofageo e stress. Alcuni ricercatori ritengono che vi sia anche una componente genetica nei fenomeni di terrore notturno, poiché è maggiore nei bambini che hanno soggetti in famiglia che ne abbiano avuto esperienza.

Disturbi del sonno

Il pavor nocturnus è tipico nei bambini a partire dai due fino ai dodici. Spesso colpisce anche soggetti adolescenti e in rari casi anche adulti. In questi ultimi, tuttavia, si manifesta in maniera assai differente. Nei soggetti adulti possono essere correlati a sogni angosciosi di cui ne resta traccia nella memoria anche al momento del risveglio. Il cervello umano, in questi casi, rielabora l’ansia vissuta da situazione nel corso della giornata, per poi riportarle in forma di ansia durante la notte.

Attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico o di ansia si verificano spesso quando si va a dormire agitati, preoccupati o con il terrore, appunto, di potersi sentire male. In tal caso si rischia di restare svegli a lungo e si attivano proprio gli stati di ansia.

Sonnambulismo bambini

In alcuni soggetti il pavor nocturnus si accompagna anche a fenomeni di sonnambulismo. In questi casi non bisogna assolutamente toccare il bambino, ma si può solo fare attenzione affinché non commetta atti pericolosi facendosi del male. Inutile provare a farlo ragionare poiché non è consapevole delle sue azioni. Non bisogna neppure cercare di svegliarlo perché potrebbe essere un trauma per lui. Ciò che, invece, si potrebbe fare è provare a parlargli con toni sommessi perché il suono potrebbe riportarlo a dormire.

Pianto nel sonno

I bambini che hanno esperienza di pavor nocturnus spesso piangono nel sonno in maniera inconsolabile. Data la fase di sonno profondo in cui si trovano non sono in grado di rispondere agli stimoli esterni e se dovessero essere svegliati all’improvviso potrebbero anche non riconoscere le persone che sono intorno, compresi i familiari.

Urlare nel sonno

Il pavor nocturnus non è altro che un parziale risveglio dal sonno profondo, che si associa a urla, agitazione, sudorazione e tachicardia. Alcuni soggetti possono anche vivere uno stato inconsapevole di ansia tale per cui si alzano dal letto e camminano per casa, spesso anche urlando per il terrore che inconsciamente vivono.

Non è raro che i soggetti che sperimentano il terrore notturno, possano anche parlare nel sonno. Non vi sono ragioni specifiche che portano a tale fenomeno, ma anche in questo caso è inutile rispondere loro o provare a parlargli perché al risveglio non ricorderà nulla di quanto è avvenuto e di ciò che sia stato detto. Anche in questo caso si tratta di un fenomeno che avviene nella fase di sonno profondo, per cui è del tutto fuori da ogni razionalità.

Incubi notturni bambini

Gli incubi durante la notte sono assai frequenti nei bambini e avvengono nella cosiddetta fase REM del sonno, non quando questo sia particolarmente profondo. Mentre i fenomeni di pavor nocturnus si verificano nella fase profonda. In entrambi i casi possono verificarsi accompagnati da una sensazione di terrore, ansia, sudorazione e urla. Se si tratta di un incubo il bambino al suo risveglio lo ricorderà, proprio perché avviene nella fase di semicoscienza, per cui è importante che venga rassicurato e tranquillizzato. Se, invece, si tratta di pavor, al risveglio non ricorderà nulla.

Pavor nocturnus rimedi

Nel caso in cui gli episodi di pavor nocturnus non fossero particolarmente frequenti e non comportano alcun rischio per il bambino, non è necessario preoccuparsi e non si dovrà intervenire per trattare il problema. Se, invece, il fenomeno si verifica spesso, è consigliabile consultare il proprio medico.

In alternativa, bisogna ricorrere a dei trattamenti farmacologici, ma solo in casi particolari, quando i fenomeni sono a rischio per il soggetto o sono troppo frequenti. Solitamente vengono prescritti farmaci con principi ad azione antidepressiva e per stabilizzare il sonno del bambino, ma attenzione ai possibili effetti collaterali.

 

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