Le tonsille criptiche, gonfie e infiammate sono una patologia alquanto fastidiosa, ma non grave, legata al naturale processo di atrofia e spesso nei soggetti affetti causa problemi di alitosi e la spiacevole sensazione di un sapore sgradevole in bocca.
Tonsille criptiche
Le tonsille, insieme alle adenoidi, fanno parte del sistema di difesa del nostro organismo, preposto alla tutela delle vie aero-digestive. Un’azione di difesa che è assolutamente fondamentale durante i primi anni di vita del soggetto. Già a partire dall’infanzia questa funzionalità dovrebbe ridursi, così le tonsille non dovrebbero più assolvere il compito di salvaguardia delle alte vie respiratorie. Per tale ragione, il tessuto che compone le tonsille, racchiuso in una struttura fibrosa, progressivamente si riduce. Non sempre ciò avviene, in questo caso vi è la formazione di quegli spazi vuoti all’interno delle tonsille, dove si accumulano i residui di cibo che portano ad un’infiammazione e sanguinamento delle stesse.
Come riconoscere le tonsille
Vengono definite tonsille criptiche, con sanguinamenti e intensa infiammazione, quelle sulle quali si vengono a creare degli spazi vuoti, le cosiddette cripte. Qui si depositano residui dell’alimentazione quotidiana e altre sostanze prodotte dalle mucose della bocca. Con il tempo però questi residui vanno incontro a una naturale decomposizione, da qui la formazione di cattivo odore. Si forma quella sostanza biancastra che solitamente si nota osservando le tonsille. Le cripte non sono altro che una conseguenza di un’atrofizzazione delle stesse tonsille. I sintomi che permettono di riconoscere questa patologia, detta anche tonsillite, è la presenza di placche in gola di colore bianco o giallastro, anche in assenza di febbre o dolore nell’area interessata, ma anche alitosi e mal di gola.
Come si curano
Nel caso di tonsille infiammate e sanguinanti la prima cosa che bisogna fare è consultare il proprio medico, sarà lui a indicare quale sia la terapia adeguata da seguire, solo dopo aver effettuato una attenta diagnosi. Solitamente viene prescritta una terapia per stabilire una corretta igiene orale, mediante l’uso di colluttori antisettici, spray antinfiammatori a uso localizzato e anche la somministrazione di antibiotici. Bisogna tuttavia precisare che, in gran parte dei casi, si tratta di una patologia che tende a regressione spontanea nell’arco di brevissimo tempo. Molto spesso è sufficiente eseguire una corrette igiene orale utilizzando appositi colluttori antisettici.
Se preferite i rimedi naturali si possono anche fare dei gargarismi con dell’aceto di mele che, come si sa, ha enormi proprietà antibatteriche. Sarebbe opportuno, inoltre, ridurre se non eliminare del tutto il fumo, così come anche il consumo di alcolici e latticini. Sono tutti elementi che tendono a favorire la formazione dell’alito cattivo. Anche una dieta sana e corretta, con scarso apporto di grassi, può essere un valido aiuto per contrastare le infiammazioni alle tonsille.
Tonsille gonfie e infiammate
Le tonsille gonfie e infiammate in fase acuta, provocano una intensa sensazione di dolore alla gola, con difficoltà nella deglutizione e febbre molto alta, cui si accompagnano debolezza fisica e ingrossamento delle ghiandole linfatiche nell’area del collo. Le tonsille in questo caso sono particolarmente arrossate, ingrossate e con tumefazioni importanti, anche con delle placche biancastre. Solitamente le tonsilliti anche nelle forme più acute, tendono a regredire nell’arco di alcuni giorni, ma spesso capita che vi siano delle recidive con anche cronicizzazione del fenomeno. Bisogna fare molta attenzione a non sottovalutare il problema, poiché una tonsillite non curata correttamente può comportare gravi complicanze, con successiva estensione dell’infezione batterica anche ad altre aree dell’organismo. I germi responsabili dell’infezione, infatti, possono dar luogo a malattie di una certa entità a carico del cuore o dei reni, nonché il verificarsi di continui e ripetuti ascessi peritonsillari.
Tonsille sanguinanti
Le tonsille sanguinanti sono causate da una ulteriore compromissione del tessuto tonsillare. In questo caso le tonsille tendono a scavarsi e sanguinare. Il dolore diventa più intenso e si ha come la sensazione di una stretta alla gola, con deglutizione assai difficoltosa per il soggetto.
Tonsille ipertrofiche e atrofizzate
L’atrofizzazione delle tonsille potrebbe essere causata da continue e ripetute tonsilliti. Spesso un’infiammazione cronica può portare a una situazione di ipertrofia delle tonsille, per cui sono molto più grandi della norma, oppure ad un’atrofia delle stesse, tanto da essere troppo piccole. Questa eventualità può essere causa con il tempo di possibili complicanze a carico del cuore o dei reni.
Togliere le tonsille
Nei casi particolarmente fastidiosi con dolore dell’area interessata, laddove le normali terapie con spray localizzati e colluttori non dovessero alleviare la situazione, è possibile optare per una una tonsillectomia, vale a dire la rimozione delle tonsille. In questi casi è il medico a stabilire il percorso più indicato da seguire, ma potrebbe risultare la soluzione definitiva per il paziente per liberarsi dei fastidi di questa patologia.
Dieta dopo l’operazione tonsille
Dopo aver eseguito l’intervento, è importante, soprattutto nei primi giorni successivi, seguire una dieta a base di cibi liquidi. Saranno ottimi, quindi, il latte o il té freddo, le minestrine tiepide, mai troppo calde, il gelato morbido alla crema oppure alla frutta. A partire dal secondo giorno si potranno assumere anche il formaggino, le creme e la purea di patate. Dal terzo al quarto si passa ai biscotti sbriciolati nel latte, minestrine tiepide di semolino, ottimi anche gli omogeneizzati di carne o carne tritata. Dal quinto giorno in poi si potrà mangiare la pasta, ma molto cotta, la carne di pollo o di manzo, sempre tritata. Infine, a partire dal decimo giorno si può riprendere con la propria dieta regolare.
Tonsille e adenoidi
Le tonsille possono, spesso, andare incontro a processi infiammatori importanti. In gran parte dei casi l’infezione, opportunamente curata, regredisce senza alcuna complicanza. In alcuni casi, però le adenotonsilliti che si sviluppano nell’infanzia e le tonsilliti che si hanno nei soggetti adulti tendono ad avere delle recidive con diversi episodi nell’arco dell’anno. Solitamente il batterio responsabile di questa situazione infiammatoria è lo streptococco, responsabile dell’evoluzione delle tonsilliti in fenomeni infiammatori ben più importanti. In questi casi è necessario ricorrere all’uso di antibiotici specifici, antinfiammatori e antipiretici. Nei casi di adenotonsillite acuta, accompagnata da febbre, è consigliabile usare antinfiammatori e antibiotici solo nel caso in cui la febbre non dovesse diminuire per più di 72 ore.
devo dire che la descrizione delle patologie è accurata ma manca nelle possibilità di cura, la + semplice. Il lavaggio del naso. Lavare il naso significa eliminare il muco che scende in gola e infiamma le tonsille. x qualsiasi info FB neti lota fanpage