Dal 2012 è necessario che anche il neonato abbia il passaporto, poiché in base alla nuova normativa non è più consentita l’iscrizione del minore sul passaporto del genitore. Pertanto, al minore è permesso viaggiare in Europa e all’estero solo se in possesso di un documento di viaggio individuale. Tuttavia, i passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori resteranno validi solo per il titolare, sino a che non giungano a scadenza.
Passaporto per neonato e bambini
Dal 2012 tutti i minori di cittadinanza italiana, neonati e bambini, devono necessariamente essere in possesso di un passaporto per poter espatriare. Per i Paesi dell’UE potrà essere equivalente anche la carta di identità valida per l’espatrio. I genitori che abbiano i propri figli iscritti sul loro passaporto dovranno richiedere un documento personale per il minore che gli consenta di viaggiare in qualsiasi Paese.
Quando fare la richiesta
E’ necessario fare apposita richiesta nel caso in cui il neonato debba viaggiare in paesi esteri, al di fuori dell’UE, dove non sia sufficiente la sola carta di identità valida per l’espatrio. In questi casi il minore ha bisogno di un documento personale individuale, poiché non è più valida l’iscrizione sul passaporto dei genitori.
Come e dove fare domanda
Per poter richiedere il passaporto del bambino sarà indispensabile la presenza di entrambi i genitori e del bambino stesso. Se uno dei due non può presentarsi, il richiedente potrà allegare una copia del documento del coniuge, ovviamente firmato in originale, con scritta una dichiarazione di assenso all’espatrio del bambino.
Tra i documenti necessari per il passaporto vi è poi un documento di riconoscimento valido del bambino e una fotocopia, 2 foto, formato tessera. A questi si aggiungono il contrassegno telematico di € 73,50, utile per il passaporto. A quanto elencato si dovrà aggiungere anche la ricevuta di pagamento di € 42.50, da fare su apposito conto corrente intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per poter richiedere il passaporto ci si potrà rivolgere alla questura, ufficio passaporti. Per i minori di 12 anni non si dovrà procedere con l’acquisizione delle impronte digitali, per cui il passaporto potrà essere effettuato in luoghi diversi dalla questura, come il comune, davanti a un pubblico ufficiale. Per i maggiori di 12 anni, invece, sarà necessario andare, appunto, in questura.
Bisogna tener conto anche dei tempi necessari per il rilascio del passaporto. Solitamente, si tratta di un mese, sebbene alcune volte potrà avvenire nel giro di pochi giorni, magari richiedendolo in via d’urgenza. Il genitore di un minore dovrà allegare anche un modulo in cui dichiari il numero di figli e le generalità del coniuge, oltre all’atto di assenso dell’altro genitore, a prescindere dallo stato civile del richiedente.
Quanto dura il passaporto
La sua validità varia in relazione alle fasce d’età dei minori. Pertanto, se il minore ha un’età compresa tra 0 e 3 anni avrà una validità triennale, mentre se la fascia d’età è tra 3 e 18 anni la sua validità sarà quinquennale.
Volare in gravidanza
Durante la gravidanza, salvo particolari impedimenti e previo consulto medico, non vi sono problemi nell’affrontare un volo in aereo. Pertanto, se la data del parto non è molto vicina, si può stare assolutamente serene. Quello di cui si dovrà tenere conto sono le regole imposte dalle singole compagnie aeree.
Due consigli utili sono quelli di allacciare la cintura sotto l’addome, nell’area pelvica, per evitare di schiacciare la pancia e di scegliere preferibilmente un posto sul lato del corridoio, in modo da avere libero il passaggio qualora si voglia andare al bagno o farsi una passeggiata.
Vediamo ora in dettaglio quali siano le regole stabilite dalle compagnie aeree:
- Alitalia richiede l’autorizzazione medica per volare a partire dalla 32 settimana di gestazione.
- Lufthansa consente alle future mamme di volare fino alla 32 settimana, solo presentando un’autorizzazione medica. Mentre, dalla 36 non è più concesso volare.
- Iberia concede di volare fino alla 36 settimana, ma bisogna presentare certificato di buona salute della mamma e del bambino sin dalla 28 settimana.
- EasyJet non consente di volare già dalla 36 settimana di gestazione, ma se si tratta di gravidanza multipla, il limite è ridotto alla 32 settimana.
- Ryanair richiede il certificato medico sin dalla 28 settimana, ma dalla 32 non si può più prendere l’aereo della compagnia irlandese.
Volare dopo il parto
Salvo in caso di complicazioni e previo consulto medico, si può tranquillamente viaggiare in aereo dopo il parto. L’unico problema sarà quello di attenersi alle varie regole imposte dalle singole compagnie aeree, sia di linea che low cost:
- Alitalia ad esempio consente di volare già una settimana dopo il parto;
- da Lufthansa non vengono imposti limiti di tempo per volare dopo il parto;
- Iberia, compagnia di bandiera spagnola, consente di volare in aereo una settimana dopo il parto;
- per Ryanair la neomamma può volare già una volta che siano trascorse 48 ore dal parto, a meno che non ci sia stata necessità di un intervento chirurgico. In questo caso si richiede di attendere 10 giorni.
Il neonato, invece, potrà fare il suo primo volo già a partire dal suo ottavo giorno di vita.