Le Diocesi dislocate su tutto il territorio nazionale si attengono in maniera responsabile alle indicazioni precauzionali fornite da Autorità civili e sanitarie per la tutela della salute di tutti i cittadini, vietando anche di celebrare le funzioni religiose, compreso il rito battesimale.
Coronavirus e battesimo
In ottemperanza a quanto stabilito e indicato a livello precauzionale per tutte le regioni d’Italia, senza alcuna esclusione, sono state adottate importanti misure cautelari, tra le quali il divieto di celebrazioni e funzioni religiose, cui tuttavia si aggiunge l’invito alla preghiera per gli ammalati e le loro famiglie, per il personale sanitario e per coloro che sono impegnati a fronteggiare questa terribile emergenza.
La Chiesa invoca la sua profonda vicinanza, nonché la benedizione e protezione del Signore per tutti. La situazione, peraltro, risulta piuttosto critica, benché seguita con attenzione da istituzioni pubbliche, sanitarie, sociali, militari e civili che si stanno impegnando con ogni mezzo a disposizione per garantire il loro supporto.
L’invito che giunge alla popolazione dalla Chiesa è di aiutare il Paese con enorme senso di responsabilità, senza lasciarsi prendere da timori e paure, ma osservando con grande rigore quanto riportato nelle disposizioni di legge emanate dal Paese.
Quando verranno riprese le celebrazioni?
In merito alla validità di tali norme, le autorità ritengono che questo debba ancora essere stabilito con totale certezza, per cui in alcune regioni e province d’Italia è stato inizialmente indicato come primo termine di attuazione il 2 marzo, poi successivamente prorogato in risposta all’evolversi della stessa emergenza sanitaria di enorme e vorticoso contagio.
Una simile rigidità delle norme è volta a tutelare in maniera specifica coloro che, da quanto affermano le stesse autorità sanitarie, risultano essere le persone anziane o chi abbia già delle problematiche pregresse. Le funzioni religiose, così come i luoghi di preghiera rischiano dunque di dar vita a quelle situazioni di assembramento che potrebbero, al momento risultare pericolose. L’intera comunità cristiana è dunque chiamata ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni di tutela verso gli altri.
Pertanto, secondo quanto indicato dalle disposizioni di governo, le chiese devono restare aperte solo per la preghiera personale, avendo altresì la cura di togliere l’acqua lustrale; inoltre sono sospese le celebrazioni con concorso di popolo; non sono consentite celebrazioni o momenti di preghiera all’aperto, ma ogni sacerdote è tenuto a celebrare in forma privata in chiesa a porte chiuse o in altro luogo adatto, specifiche ricorrenze come i funerali.
Per quanto espressamente attiene al sacramento del Battesimo, si invita l’intera comunità di fedeli a rimandare la celebrazione. Solo nei casi in cui vi siano specifici fattori di contingenza o necessità familiari, è possibile celebrare il rito in maniera assolutamente ristretta, alla presenza dei soli parenti.
E’ quanto viene indicato anche per altre particolari celebrazioni religiose come il matrimonio, per il quale è previsto che si tenga in maniera molto ristretta, tale da invitare la partecipazione dei soli parenti, proprio al fine di evitare qualunque situazione di assembramento che possa risultare rischiosa nel momento di maggiore criticità. Inoltre, nel caso anche di ristretta partecipazione, si chiede altresì di evitare gesti simbolici consuetudinari, quali lo scambio di pace o la distribuzione della comunione nelle mani dei fedeli.