Divorziati: possono fare i padrini di battesimo?

La Chiesa non ammette che i divorziati possano essere padrino e madrina di battesimo, poiché non sono semplici testimoni. Essi rappresentano un aiuto a vivere la vita professata nel Battesimo. Devono essere una sorta di guida spirituale per il bambino nel corso del suo cammino di fede.

Divorziati e battesimo

Secondo quanto stabilito dalla Chiesa cattolica, il padrino e la madrina di battesimo, più che semplici testimoni, sono un importante aiuto per il bambino a vivere quella che è la vita professata nel Battesimo. Per tale ragione, la chiesa ritiene che non si possa aiutare un altro a vivere la vita da fedele di Cristo, se non la vive in prima persona. Quale insegnamento potrebbe mai trasmettere con la vita una persona che disattende la legge di Dio con la sua vita? E’ proprio su questo punto che verte la teoria della Chiesa: peccare per fragilità è diverso dal fare del peccato una consuetudine di vita. Inoltre, sottolinea ancora la Chiesa, non è necessaria alcuna decisione delle autorità competenti in merito, poiché dovrebbe essere la propria coscienza a dire che non è possibile accettare un ruolo che non si è in grado di adempiere correttamente.

I divorziati possono fare i padrini?

La Chiesa ritiene che una persona che nella sua vita quotidiana disattende la legge di Dio, non è in grado di ricoprire un ruolo così importante, come quello di padrino. Qualcosa, tuttavia, recentemente sta cambiando, perché è proprio Papa Francesco che ha ripreso la questione dell’apertura ai divorziati risposati, della loro ammissione ai sacramenti. Il pontefice, infatti, ha sottolineato la necessità di una maggiore apertura sull’argomento. Coloro che sono divorziati, ad oggi, non sono considerati scomunicati. Di fatto, però, non possono essere padrini di battesimo, non possono leggere le letture durante la celebrazione della messa, non possono distribuire la comunione, non viene loro concessa la possibilità di insegnare il catechismo, non possono fare moltissime cose. Per cui, è come se in realtà, fossero scomunicati. Ecco allora, che è necessario un cambiamento, che miri ad una integrazione religiosa di questi soggetti.

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