Cosa fare se il padre non è d’accordo a battezzare il bambino

Se il padre non è d’accordo a battezzare il bambino, non vi sono problemi, poiché secondo il diritto canonico non vi è alcuna legge specifica che disciplini questo sacramento. Ai genitori spetta il compito di concordare l’educazione dei figli, ma il battesimo non va considerato come educazione.

Battesimo: cosa fare quando il papà non è d’accordo

Può accadere che, per qualunque ragione, ci si trovi nella situazione in cui uno dei due genitori, perché ateo o di altra religione, non sia d’accordo nel far battezzare il proprio figlio. Questo non è in ogni caso un problema per la religione cristiano, in quanto è possibile battezzare il bambino anche disponendo del consenso di un solo genitore.

Infatti, secondo quanto indicato dal diritto canonico, è sufficiente il consenso di un solo genitore per poter battezzare un bambino. Il Battesimo, tuttavia, non può essere conferito se non vi è la richiesta, o il consenso, di almeno uno dei genitori, oppure anche di coloro che assolvono a tale ruolo, salvo il caso in cui il bambino sia in pericolo di morte.

Secondo quanto indicato dalla Chiesa cattolica, tuttavia, è importante avere particolare attenzione per quelle coppie che si trovino in situazioni matrimoniali irregolari. Ciò significa, quei genitori che siano in situazione di convivenza, che siano sposati civilmente, oppure che siano divorziati e risposati, i quali chiedono il Battesimo per i propri figli.

In tali casi, spetta al parroco stabilire se vi siano o meno le condizioni per accogliere la richiesta. In caso affermativo, si comincia insieme ai genitori un percorso di evangelizzazione anzitutto in ordine al sacramento del matrimonio, adoperandosi poi affinché, le stesse situazioni irregolari possano successivamente essere regolarizzate.

Nell’eventualità di dubbi relativi alla effettiva capacità o disponibilità da parte dei genitori ad educare il figlio, in modo attento ai dettami cristiani, è importante che tale compito sia assolto dal padrino o dalla madrina. Per tale ragione, questi ultimi dovranno essere scelti con estrema cura, affinché non si trovino anch’essi in situazioni non regolari per le indicazioni della Chiesa. Potrebbe anche essere utile dare maggiore valore alla presenza dei nonni. In questi casi, sarebbe opportuno celebrare il sacramento battesimale al di fuori della liturgia eucaristica festiva.

Il Parroco deve, pertanto, prendersi estrema cura di seguire il percorso spirituale di preparazione dei genitori, educandoli alla professione di fede, poiché questi ultimi dovranno poi educare cristianamente i figli.

Si può fare senza il consenso di un genitore?

Secondo quanto espressamente indicato all’interno del Codice di Diritto canonico, per poter battezzare lecitamente un bambino, è richiesto che i genitori, o almeno uno di essi, o comunque chi detenga legittimamente il loro posto, dia il proprio consenso. E’ altresì richiesto che ci sia la fondata speranza che il bambino venga educato nella religione cattolica.

Nel caso in cui, questa speranza mancasse del tutto, il sacramento battesimale dovrà essere differito, secondo quelle che sono le disposizioni del diritto particolare. Di tutto ne sarà poi data espressa ragione ai genitori del bambino. Tuttavia, in merito alla possibilità di battezzare il proprio figlio anche senza il consenso del padre, o in ongi caso di uno dei due genitori, per quanto indicato dalla Chiesa, non vi sono impedimenti a riguardo. Al fine di battezzare il bambino, infatti, è necessario che anche solo uno dei due ne faccia richiesta.