Battesimo dei bambini abortiti: perché farlo?

Nella vita, purtroppo, a volte si deve ricorrere alla dolorosa scelta dell’aborto, per motivazioni che possono avere diversa origine. In questi casi è inevitabile che mamma e papà si chiedano dove vada a finire l’anima del loro piccino mai nato. In un simile contesto, non sono poche le famiglie che scelgono di celebrare il battesimo dei bambini abortiti. Si tratta senz’altro di un gesto con un profondo significato religioso, ma anche un atto d’amore, per dare la giusta importanza al senso della vita.

Battesimo dei bambini mai nati

La Chiesa ci insegna sin da piccoli che il cimitero si chiama Campo Santo.  Si tratta infatti di una porzione di terra benedetta che raccoglie le anime dei fedeli defunti che hanno raggiunto la salvezza attraverso il Battesimo che ci libera dal Peccato originale.

Ma per i bambini mai nati che non sono stati battezzati, che cosa accade? L’argomento del battesimo dei bambini abortiti è stato ampiamente discusso dal Vaticano e dai teologi di tutto il mondo, nell’ultimo decennio.

A sollevare la questione fu papa San Giovanni Paolo II, che disse che le anime di tutti i bambini mai nati si trovavano nella grazia del Signore.

Si tratta di un concetto espresso anche nell’Evangelium vitae, ma mai affrontato ufficialmente. Fatto sta che, grazie al pontefice polacco, la questione è stata risolta con quello che viene chiamato il Battesimo di desiderio o di Sangue, ovvero il Battesimo dei bambini mai nati.

Da chi è raccomandato

Il mondo cristiano si è posto per anni il problema di tutte le madri che piangevano la morte del loro bimbo mai nato.  Donne gravate anche dal pensiero che l’anima dei loro figli fosse dannata per sempre.

Oggi la teologia ha fatto chiarezza dicendo che ci si deve rimettere alla Misericordia di Gesù, da sempre vicino a tutte le anime dei bambini non battezzati.

La Chiesa raccomanda comunque di dare un nome a questi bambini per far sì che i genitori possano pregare per la loro Salvezza, presentandoli al Signore. Ciò ha rivoluzionato il concetto di bambino mai nato all’interno delle famiglie cristiane.

Si è dovuto far chiarezza al riguardo perché si tratta di bambini mai nati da genitori che avrebbero avuto la volontà di battezzarli seguendo l’iter della fede cristiana. Ragion per cui, si è deciso di creare il Battesimo di Desiderio o di Sangue, e cioè il battesimo dei bambini abortiti. In tal modo, la Chiesa ha potuto non escludere questa porzione di fedeli che, a causa ad esempio di aborti spontanei, è purtroppo sempre più ampia.

Perché farlo?

La scelta di battezzare i bambini abortiti è del tutto personale. I genitori devono innanzitutto scegliere in funzione di quello che le Sacre Scritture ci hanno sempre insegnato. Ovvero, principalmente, che senza Battesimo non c’è speranza di salvezza.

Il Battesimo dei bambini abortiti è una funzione funebre a tutti gli effetti. Anche per questo è importante dare un nome al bambino. In alternativa, sia da un punto di vista religioso che per il conforto dei genitori, si può decidere anche semplicemente di partecipare alla messa mensile che tante diocesi celebrano per chiedere, appunto, la salvezza di queste anime non battezzate.

Esiste la possibilità di inserire il nome del proprio piccino all’interno di una lista di altri nomi di bambini mai nati che il parroco, durante la funzione, nominerà uno alla volta, chiedendo il perdono dal peccato originale. In tal modo, secondo la Chiesa, queste anime verranno rimesse alla volontà di Dio.

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