Il battesimo per infusione è uno dei tre riti nei quali viene liberato il battezzando dal peccato. Infatti, secondo la tradizione ecclesiastica, il rito battesimale può essere celebrato in tre modi differente, o immergendo nell’acqua il battezzando, versando su di lui dell’acqua santificata, oppure con la stessa aspergendolo. Vediamo come avviene quello per infusione.
Battesimo per infusione
L’elemento purificatore del rito battesimale è l’acqua benedetta. Questa serve a lavare il corpo dal peccato, esprimendo così una purificazione interiore da ogni peccato. Chiaramente, nel caso dei neonati si intende il peccato originale. Il lavaggio con l’acqua santificata può essere fatto in diversi modi. Si può eseguire il rito battesimale per immersione, per cui il battezzando viene immerso in acqua per ripulirsi da ogni peccato.
Solitamente, questa è una pratica che riguarda gli adulti, poiché potrebbe comportare seri rischi per la salute nel caso di un bambino molto piccolo. Può essere fatto per aspersione, versando o spruzzando con dell’acqua il battezzando, oppure si può fare per infusione. Ciò significa che versata dell’acqua santificata sul capo del bambino.
Rituale di battesimo per infusione
Nel rito battesimale per infusione, dopo la celebrazione della Santa Messa, vengono anzitutto pronunciate alcune parole inerenti il valore e significato dell’acqua benedetta, che consentirà al bambino di ottenere la Grazia Divina ed entrare a far parte della comunità di fedeli. L’acqua benedetta, infatti, simboleggia la vita, o meglio la nuova vita dopo il battesimo.
Non solo, l’acqua battesimale segna anche la fine del peccato e apre le porte di un cammino di fede, che conduce alla luce della fede e alla speranza. Anche Gesù Cristo venne battezzato nell’acqua del fiume Giordano, consacrandosi allo Spirito Santo. L’acqua, prima di celebrare il rito, viene consacrata e preparata per il battesimo.
Durante la celebrazione, il sacerdote chiede ai genitori di rinunciare al peccato, al male e a Satana. Dopo la risposta dei genitori, si chiede loro di credere in Dio onnipotente, in Gesù Cristo, nello Spirito Santo, nella comunione dei Santi, la remissione dei peccati e nella vita eterna.
Dopo aver chiesto ai genitori la conferma della volontà di battezzare il proprio bambino, lo stesso sacerdote pronuncia le parole di rito, eseguendo, secondo la trinità divina, la prima infusione nell’acqua, una seconda e infine una terza.
Dopo le preghiere dei fedeli, si procede con la consegna della veste bianca, nuova purezza del battezzando e l’accensione del cero da parte del padrino o della madrina. Si conclude con il rito dell’effatà, per cui il sacerdote tocca orecchie e labbra del battezzato con il pollice pronunciando le frasi di rito.
Differenze aspersione, immersione e infusione
Nel rito battesimale per immersione si esprime in maniera fedele a quanto riportato sulle sacre scritture, la sepoltura dell’uomo peccatore e la riemersione del battezzando a nuova vita purificata in nome di Gesù Cristo. Resta la stessa forza evocativa anche negli due modi di celebrare il rito battesimale, anche se meno evidente.
Nel rito per infusione, invece, versando l’acqua santificata sul capo indica il principio della vita naturale. Anche nel rito dell’aspersione l’acqua benedetta viene aspersa sul capo del battezzando, quale simbolo dell’abluzione dell’anima. L’acqua nella tradizione cristiana è simbolo legato alla vita, alla fertilità, alla purezza e purificazione. L’acqua sale al cielo come vapore, scendendo dallo stesso cielo in forma di pioggia. Rappresenta una sorta di legame tra la Terra e il Cielo, tra l’umano e il divino.