Perché in passato la Cresima si faceva prima della Prima Comunione

E’ molto probabile che poche persone sappiano che in passato la Cresima veniva impartita ai bambini prima della Prima Comunione. E che in molte chiese, come in quella ortodossa, si segue ancora questa linea o, addirittura, la cresima e la comunione vengono impartite insieme al sacramento del battesimo. Cerchiamo dunque di capire come e perché sono cambiate le cose, con un focus sulle regole dettate dalla Chiesa.

Cresima e Comunione

Il significato della Prima Comunione è noto ai più. Religiosamente parlando, si tratta di ricevere l’Eucarestia e rendere grazie a Dio per l’amore e la misericordia che ci dona. La Comunione viene normalmente celebrata intorno agli otto anni. Si considera questa età come l’età della “discrezione”, in cui si è in grado di procedere alla Confessione per essere assolti dai peccati e capire ciò che si sta facendo.

La Cresima, invece, sacramento conosciuto anche con il nome di Confermazione, è il momento in cui i fedeli adolescenti confermano, appunto, i voti fatti durante il Battesimo. La discussione sull’ordine in cui ricevere i due sacramenti verte principalmente proprio sul loro significato.

Perché la Cresima prima della Comunione

Innanzitutto, ci si interroga sempre più spesso se sia giusto che bambini di otto o nove anni al massimo ricevano al Prima Comunione senza capirne appieno il significato. Inoltre, l’ambiente ecclesiastico ha notato che dopo la Cresima, ormai facoltativa per molti ragazzi, si sparisca totalmente dalla comunità cristiana. E che vi si faccia ritorno solo per il matrimonio e l’annesso percorso prematrimoniale.

La volontà ormai diffusa di invertire i due sacramenti però non ha nulla a che vedere con il desiderio di legare il più a lungo possibile i fedeli al mondo cristiano. Le radici del discorso affondano piuttosto nella volontà, da parte della Chiesa, di far comprendere pienamente il senso dei sacramenti.

Con la Comunione in tenera età si è parlato spesso di “contenitori vuoti” nei quali si cerca di instillare la fede. Mentre invertendo i sacramenti dell’Eucarestia e della Cresima questo non avverrebbe in quanto i candidati alla comunione sarebbero già stati avviati sulla strada cristiana, confermando i dogmi del Battesimo. Ed avrebbero accolto il concetto dello Spirito Santo che secondo molti, ormai, è più facile da comprendere rispetto al dono dell’Eucarestia.

Da quando la Cresima dopo la Comunione

Non è un caso se in passato la Chiesa impartiva prima la Cresima e poi la Comunione. Anche nella stessa cerimonia, persino assieme al Battesimo, facendo tutti e tre i sacramenti parte del rito dell’iniziazione. Si tratta di un rituale molto antico da collocarsi nel V secolo. In questo periodo, con il diffondersi della fede cristiana, si era creata una distinzione tra i preti che potevano battezzare ed impartire l’Eucarestia ed i vescovi ai quali spettava il privilegio di cresimare.

E’ nel 1200, con il Concilio Lateranense, che si decide di spostare la Comunione ad un’età più consapevole. Quella, appunto, della discrezione. Tale età, all’epoca, era stata stabilita intorno ai dodici anni. In seguito, agli inizi del XX secolo, papa Pio X la anticipò a 7 anni, lasciando per ultimo il sacramento della Cresima. Tutt’oggi, questo sacramento è rimasto l’ultimo dei tre ad essere impartito. Sono però sempre di più le diocesi che scelgono di ritornare alle origini e seguire l’ordine iniziale. Quindi non meravigliatevi se vi capiterà di assistere a Cresime e Comunioni nella stessa messa!