La Comunione ebraica, come nelle diverse religioni, segue delle regole che possono essere talvolta differenti rispetto a quelle della religione cristiana. Ogni religione ha, infatti, i suoi propri cerimoniali.
Comunione ebraica
I cerimoniali di ogni religione servono ad identificare le varie tappe importanti nella vita di un fedele. Tra quelle principali si riconosce quella relativa alla nascita, l’ingresso nella comunità degli adulti, il matrimonio e la morte. Sono essenzialmente queste le tappe che si riscontrano all’incirca in tutte le religioni, sebbene con valenze e simbologie differenti. Le varie cerimonie servono a rendere saldo il legame con l’intera comunità religiosa di appartenenza, creando un senso di continuità nella tradizione. Esse sono anche occasione per stare insieme ai membri della stessa comunità.
Nell’ebraismo le tappe più importanti servono a scandire la crescita dell’individuo all’interno della comunità alla quale appartiene. Queste cominciano sin dal momento della sua nascita, per poi protrarsi fino all’età adulta. Nella religione ebraica ogni singolo momento della vita di un fedele ha una valenza religiosa ed è sentito come occasione per entrare in comunione con Dio, oltre a rappresentare le fasi in cui l’individuo entra ufficialmente a far parte della comunità.
Cerimonia, simboli e significato
Nella religione ebraica, una delle prime cerimonie religiose che coinvolgono il singolo è quella della cosiddetta Brit milah, cioè la cerimonia della circoncisione. Durante questo momento, ogni neonato maschio, quando ha 8 giorni di vita, viene circonciso. In questo modo, si celebra il suo ingresso nella comunità, suggellando anche il il suo patto con Dio, come membro maschio del popolo di Israele. Tale compito spetta al padre del piccolo, ma di solito, questo viene delegato ad un medico, il mohèl. In occasione di tale cerimonia, si annuncia anche il nome del bambino e si invitano parenti e amici.
Se si tratta di una bambina, viene organizzata una festa, Zeved Ha-bat, che significa dono della figlia, in occasione della quale la piccola viene ufficialmente presentata alla comunità e le viene anche assegnato il nome. La cerimonia è scandita da tre momenti essenziali: la letture di passaggi della Bibbia, la benedizione augurale e quella sacerdotale e a questa si aggiunge anche la benedizione per la mamma per aver scampato il pericolo in quanto, il parto è ritenuto per lei un rischio.
Con la crescita del bambino, ha un ruolo importante lo studio dell’antica tradizione ebraica e della religione, al fine di portare avanti la Torah. I genitori devono seguire l’educazione religiosa del figlio maschio fino al compimento dei suoi 13 anni quando si impegnerà ad osservare tutte le varie norme della legge ebraicaHalakhah. A questo punto, viene introdotto tra gli adulti della comunità. Da quel momento in poi, egli è responsabile della sua spiritualità. Questo momento viene celebrato chiamando i ragazzi a leggere un brano della Torah e successivamente si organizza un banchetto con parenti ed amici.
Mentre, le ragazze entrano a far parte della comunità di adulti all’età di 12 anni, mediante un cerimoniale indicato con il nome di Bat Mitzvah, durante il quale, alla presenza di familiari e amici, leggono dei passi della Bibbia.
Differenze con la Comunione cristiana
Secondo la religione cristiana la Comunione è un Sacramento attraverso il quale i fedeli cominciano il loro cammino di testimonianza. Rappresenta uno dei sette Sacramenti, con cui si ricevono il corpo e sangue di Cristo, entrando così a far parte della comunità cattolica. Istituito proprio da Cristo durante l’Ultima Cena, in cui distribuì ai discepoli il pane e il vino, come corpo e sangue, per la salvezza di tutti gli uomini.
Il Sacramento dell’Eucaristia rappresenta il ringraziamento al Padre, che ha donato al mondo il suo figlio per amore degli uomini. La celebrazione eucaristica è il memoriale della Pasqua di Gesù. Per questo la comunione è uno dei Sacramenti più importanti nel cammino di fede di un cristiano.