L’aborto selettivo è un argomento molto dibattuto, che pone al centro della discussione la valenza etica e morale di una scelta operata mediante nuove misure tecnologiche. Un tema che fa riflettere sul potere raggiunto oggi dall’innovazione scientifica, tale da essere esercitato sia sull’uomo che sulla nascita e prenascita. Il feto può oggi essere analizzato e indagato dettagliatamente, mediante una serie di mezzi diagnostici.
Aborto selettivo
Lo sviluppo scientifico si carica di una forte ambivalenza, poiché se da un lato offre nuove possibilità di conoscenza e indagine umana, grazie a tutta una serie di interventi curativi, dall’altro pone il rischio di un abuso degli stessi strumenti tecnologici di cui si avvale. Se da un lato l’uomo vede attualmente crescere il suo potere sulla vita, si moltiplicano anche le sue chance di poter decidere su di essa e dara anche la morte. Si tratta essenzialmente di una decisione ponderata in virtù di tutta una serie di motivazioni più o meno etiche e morale. In questo senso si parla di aborto selettivo, ma cerchiamo di comprendere meglio di cosa si tratta.
Le nuove possibilità diagnostiche aiutano a rendere più semplice la decisione di abortire. Questo perché sempre più donne possono ricorrere ad una diagnosi prenatale, accertando in tal modo in anticipo le effettive condizioni del feto. Al contempo, sempre più donne possono decidere sulla vita o la morte di un figlio che presenti particolari problematiche. Resta, al di là di ogni singola e specifica situazione, la necessità di tener fede ad una responsabilità umana matura, di fronte ad un contesto socio-culturale dominante.
Ogni possibile riflessione morale ruota intorno a due punti principali, il primo riguarda l’utilità degli interventi diagnostici in quanto tali, mentre il secondo è legato all’aborto selettivo nel caso in cui si sia davanti ad una terribile prognosi. I moderni strumenti diagnostici ci consentono di indagare sulla salute del feto. Tra questi, ad esempio, l’amniocentesi, che consiste nel prelievo di liquido amniotico intorno alla 16a o 17a settimana di gravidanza, al fine di analizzare il corredo cromosomico fetale e rilevare eventuali anomalie, quali la presenza di un cromosoma in più, trisomia 21, o altre mutazioni cromosomiche.
Come funziona
L’aborto selettivo di un feto nel caso, ad esempio, di una gravidanza gemellare con due placente, è una particolare tecnica che consiste in un’ iniezione di cloruro di potassio, che comporta l’arresto dei battiti cardiaci del feto. Per quanto, le tecniche attuali consentano di individuare il feto affetto da anomalie, resta in ogni caso un certo margine di rischio di errore. Solitamente, infatti, nel caso di gemelli down, avviene una sorta di marcatura del sacco amniotico, mediante coloranti e con sofisticati esami di laboratorio. Resta pur sempre, nonostante ciò, il rischio che venga praticata l’interruzione di gravidanza a carico del feto sano. Questo deve essere preventivamente comunicato ai genitori.
L’ intervento di aborto selettivo, sebbene sia diffuso ormai in tutto il mondo, viene eseguito solo in pochi casi. In Italia, più che di dati ufficiali, si dispone solo di stime percentuali. Va sottolineato che non in tutti i casi di feti, gemellari o meno, che presentino malformazioni specifiche, si ricorre ad un aborto selettivo. Ad oggi, le stime ufficiali nel nostro Paese, riportano circa 200 casi all’anno. Desta maggiore allarme il tema di aborto selettivo femminile, quando il feto non sia del sesso desiderato. Si tratta di una situazione, seppur incredibile del tutto reale. Un fenomeno particolarmente diffuso nell’area del sud est asiatico, nei Balcani e nel Caucaso sin dal 1990.
Recentemente il tema è tornato ad essere dibattuto, poiché accade ancora in realtà come Norvegia o Inghilterra tra soggetti di origine indiana. Mentre, nel nostro Paese, così come anche in Grecia, l’aborto selettivo femminile viene praticato tra immigrati di comunità cinesi e albanesi.
Dove effettuare aborto selettivo gemellare
In Italia, in virtù della legge 194, è possibile ricorrere alla pratica dell’aborto per qualunque ragione e oltre i tre mesi di gravidanza nel caso in cui vengano rilevate delle anomalie importanti a carico del feto. Nel caso di gravidanze gemellari, dove uno dei due feti sia affetto da malformazioni gravi, ma si trovi all’interno della stessa placenta dell’altro, è possibile effettuare l’aborto selettivo presso un solo centro. Si tratta del Centro Umberto Nicolini, presso l’ospedale Buzzi di Milano. In questo caso, essendo i due feti all’interno della stessa placenta, non si potrà iniettare il cloruro di potassio, poichè morirebbero entrambi i feti. Bisogna impiegare il laser, in modo da interrompere i flussi del cordone ombelicale.