Aborto tubarico: sintomi, conseguenze, riassorbimento

Vediamo quali siano i sintomi, le cause e le conseguenze di un aborto tubarico, che, come suggerisce il nome, avviene appunto nelle tube: è uno dei vari aborti cui può andare incontro una donna durante il periodo della gestazione.

Aborto tubarico

La fecondazione, come si sa, ha luogo nella tuba che si trova in prossimità dell’ovaio che, durante il periodo fertile rilascia l’ovulo che sarà poi fecondato dagli spermatozoi. L’aborto tubarico si verifica nei casi in cui si dovesse sviluppare una gravidanza extrauterina, o più specificatamente una gestazione tubarica.

In tal caso la gravidanza stessa è impossibilitata a proseguire, per cui avviene l’aborto spontaneo. Per poter effettuare una diagnosi della situazione, bisogna effettuare un’ecografia transvaginale che rivelerà un utero vuoto, privo di camera gestazionale. Nel momento in cui si vanno a esaminare la tube, si potrà notare intatta, con un ovulo attorniato da coagulo di sangue, oppure una tuba rotta con raccolta di sangue nella parte relativa all’addome.

Gravidanza extrauterina

I sintomi che, generalmente, si associano a una gravidanza extrauterina e conseguentemente a un aborto tubarico purtroppo non sono evidenti e in gran parte dei casi possono variare da soggetto a soggetto e soprattutto possono essere associati ad altri disturbi. Tra questi ad esempio vi sono quelli più comuni anche per una normale gravidanza nell’utero, come un ritardo mestruale, senso di nausee e vomito, piccole perdite di sangue e dolori all’addome. Vi sono, tuttavia, casi in cui i dolori al basso ventre siano più intensi e si associano anche a dolore alla schiena nella parte corrispondente, che solitamente è dato da un versamento di sangue nel tratto addominale. In tal caso è chiaramente opportuno valutare la situazione con un consulto medico.

Pertanto, sarà il ginecologo a prescrivere il controllo delle beta-hcg e una ecografia transvaginale. In media la gravidanza in tale situazione non supera le otto settimane di gestazione, poiché non vi sono le condizione che permettono all’ovulo fecondato di crescere. Sono stati, tuttavia, riscontrati anche casi in cui in tale situazione la gravidanza abbia raggiunto le 14 settimane.

Cause dell’aborto tubarico

Le cause più comunemente associate a un aborto tubarico sono date dai vasi dell’ovulo che erodano quelli della tuba stessa, fino a causare un sanguinamento che porta al distacco dell’ovulo stesso dalla parete; oppure può essere dato dal fatto che l’ovulo si impianti tra due strati che compongono la tuba, che generalmente è formata da tre strati, tanto da provocare una lesione che porta a versamento emorragico.

Si sente dolore?

Per quanto riguarda il dolore, questo chiaramente si avverte nel momento in cui avviene l’aborto tubarico. Molte donne sottolineano come nei giorni immediatamente precedenti abbiano avvertito un dolore molto intenso alla spalla, in corrispondenza della tuba. Altre donne possono avvertire dei dolori intensi sul fianco, nell’area delle ovaie. Chiaramente non è facile ricondurre subito la sensazione di dolore con un aborto tubarico, poiché tali sintomi sono comuni a varie altre situazioni connesse alla gravidanza.

Le conseguenze

Prevedere o stabilire quali possano essere le conseguenze in seguito a un aborto tubarico è piuttosto complicato. In linea di massima ciò che accade laddove la gravidanza sia prolungata è una rottura della tuba interessata. Quando non si giunge a una rottura, si può intraprendere una terapia a base di farmaci con metotrexate, utilizzato anche in seguito a interventi chirurgici in caso di masse tumorali, che inibisce la crescita di cellule embrionali.

Sarà in ogni caso il medico a stabilire la corretta terapia da seguire. Nel caso in cui, invece, avvenisse la rottura della tuba, per cui si verifica anche il versamento di sangue è necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere tutto il materiale residuo, sia emorragico che dell’aborto stesso. In alcuni casi potrebbe anche essere necessaria l’asportazione delle tuba interessata. Solitamente questo intervento viene eseguito con laparoscopia, per cui si operano solo piccoli fori all’addome e non è affatto invasivo. Va sottolineato come l’asportazione della tuba non va assolutamente a influire sulla fertilità, poiché chiaramente esiste l’altra tuba per il concepimento.

Riassorbimento e aborto tubarico

Il riassorbimento in alcuni casi potrebbe avvenire in maniera spontanea. Questo, generalmente, avviene quando l’aborto dovesse verificarsi in tempi assai brevi, in tal caso sono gli stessi meccanismi di difesa immunitaria dell’organismo a intervenire perché tutto si riassorba.

Se questo non dovesse accadere è molto pericoloso lasciar passare del tempo, poiché non è possibile stabilire in anticipo in che modo questo possa avvenire. Pertanto, poiché l’aborto tubarico è simile ad altri tipi di aborto, per evitare rischi per la donna, è opportuno consultare il ginecologo che, una volta diagnosticato il tutto, deciderà come intervenire per ripristinare la situazione.

In seguito a un aborto tubarico che abbia anche avuto il riassorbimento spontaneo, tutto si ristabilisce senza alcun problema, ma è sempre bene eseguire le opportune indagini tubariche prima di un successivo concepimento.

Dopo quanto avviene il ciclo

In gran parte dei casi il regolare ciclo mestruale ritorna dopo circa 30 o 40 giorni al massimo. E’ chiaro che il riassestamento totale della situazione nell’organismo necessiti di circa tre mesi.

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