Con il termine gravidanza biochimica si fa riferimento agli aborti che avvengono molto precocemente. In gran parte dei casi, effettuando un test di gravidanza, questo risulterà positivo, ma pochi giorni dopo arriverà il ciclo. Ciò significa che per alcuni giorni erano presenti nel sangue gli ormoni della gestazione come le beta hcg. Tuttavia, il concepimento non sarà visibile con ecografia per via dell’aborto precoce.
Gravidanza biochimica
Diverse donne durante una visita dal ginecologo si sentono dire “si è trattato di una gravidanza biochimica”. Si tratta di un concepimento effettivamente avvenuto, ma interrotto pochi giorni dopo aver effettuato il test di gravidanza, ovvero prima di giungere alla quinta settimana di gestazione e in ogni caso entro la prima settimana di ritardo del ciclo. L’aborto in questi casi avviene ancor prima che venga eseguita l’ecografia con cui in genere si vede la camera gestazionale. Se al contrario la gestazione procede sino a essere visibile con esame ecografico, allora si potrà parlare di gravidanza clinica.
Secondo la ricerca medica si ritiene che questo sia un fenomeno assai comune nelle donne e che solo i soggetti che sono continuamente attenti a monitorare il loro ciclo mestruale possono notare. Uno dei primi sintomi che potrebbe rivelare la presenza di una gravidanza in atto è la temperatura basale. In gran parte dei casi, le gravidanze biochimiche vengono scambiate per un normale ritardo del ciclo mestruale, per questa ragione molte donne neppure se ne accorgono.
Gravidanza biochimica cause
La cause per la quale si verifica una gravidanza biochimica sono le stessa per le quali avviene un aborto, spesso si tratta di anomalie cromosomiche dell’embrione ancora in fase di sviluppo. Le cause reali di tale fenomeno sono molto difficili da stabilire poiché, a differenza degli aborti che si verificano nelle settimane seguenti, in questo caso risulta complicato prelevare dei campioni da analizzare per capire meglio cosa sia avvenuto.
Gravidanza biochimica sintomi
Il sintomo principale di una gravidanza biochimica è la temperatura basale particolarmente alta, ma a fugare ogni dubbio è il test di gravidanza che risulterà positivo per effetto delle beta hcg presenti nel sangue. Tuttavia, subito dopo aver fatto il test arriva il ciclo oppure le beta hcg appariranno in netto calo invece di aumentare. Ciò indica che l’aborto è già avvenuto in maniera del tutto asintomatica.
Gravidanza biochimica beta hcg
Nei casi di una gravidanza biochimica cominciano a circolare le beta Hcg, sin da subito nell’organismo della donna. Si tratta di uno specifico ormone che viene prodotto dalla prima forma di placenta dell’embrione. Sin dai primissimi giorni successivi al concepimento, è possibile rilevare le beta hcg nel sangue in grandi quantità. Per eseguire il test, basterà fare il dosaggio delle beta HCG con normale prelievo.
Gravidanza biochimica conseguenze
Per una donna alla ricerca di un bambino una gravidanza biochimica viene pur sempre interpretata come un lutto, benché in termini fisiologici l’evento non lascia alcuna traccia nell’organismo. Alcune donne, per reazione, riprovano subito ad avere nuovamente una gravidanza, altre, invece, vivono la situazione in maniera più drammatica. Ogni reazione al dolore e alla situazione merita comunque rispetto. Se la cosa suscita particolare rammarico, qualora dovesse verificarsi un nuovo ritardo, si suggerisce di attendere un po’ prima di effettuare il test. In questo modo ci si tutela da un’altra possibile delusione.
Gravidanza biochimica e poi incinta?
Molte donne si chiedono quando riprovare a rimanere incinta dopo una gravidanza biochimica. Poiché le gravidanze biochimiche si risolvono in un arco di tempo decisamente breve ed è per questo difficile se non impossibile diagnosticarle per tempo, non comportano particolari conseguenze sull’organismo della donna. Alcuni studi in merito hanno messo in evidenza come l’emorragia dopo una gravidanza biochimica possa addirittura essere più attenuata di un normale ciclo mestruale, sebbene accompagnata da crampi all’utero. Vi sono, pertanto, medici che suggeriscono di riprovarci subito, mentre altri sono del parere opposto e credono che sia più opportuno attendere almeno tre cicli. E’ consigliato comunque chiedere il parere del proprio ginecologo che valuterà la situazione specifica.
Molti medici sono convinti che il verificarsi di una gravidanza biochimica sia comunque un segnale positivo. Il fatto che sia avvenuto l’impianto embrionale, documentato dal dosaggio delle beta hcg, vuol dire che sia tutto in regola nell’utero della donna. L’impianto embrionale dimostra che l’endometrio sia perfettamente funzionale.
Gravidanza biochimica dopo Icsi
La ICSI non è altro che una tecnica complementare alla tradizionale fecondazione in vitro. Gli step da seguire sono fondamentalmente gli stessi effettuati per ottenere un’inseminazione. Si intende, pertanto, la stimolazione delle ovaie, la puntura follicolare e il successivo trasferimento degli embrioni. Con la ICSI vi è solo un risparmio di spermatozoi. Infatti, c’è bisogno di un solo spermatozoo per ogni singolo ovocita. Mentre, con la fecondazione in vitro tradizionale, FIVET, sono richiesti tra i 50.000 ed i 100.000 spermatozoi. La gravidanza biochimica potrebbe verificarsi anche in situazioni di ICSI, in quanto la garanzia di riuscita della tecnica è da relazionarsi ad ogni singola situazione clinica.
Ciclo dopo gravidanza biochimica
Solitamente il ciclo dopo una gravidanza biochimica, o meglio dopo un aborto precoce, dovrebbe arrivare regolarmente dopo i 28 giorni. In alcune donne, tuttavia, può verificarsi un leggero ritardo nel ciclo successivo, mentre in altre, può anche accadere che il ciclo salti per qualche mese. Tutto dipende dalla risposta del proprio organismo all’evento. In ogni caso resta fondamentale consultare il proprio medico per ogni dubbio.