Isterosuzione: cos’è, rischi e conseguenze

L’isterosuzione è un intervento svolto in anestesia generale della durata di pochi minuti, effettuato nei casi di aborto prima dell’ottava settimana. In seguito a un trattamento chirurgico di isterosuzione sarà opportuno seguire le giuste precauzioni per evitare ogni possibile rischio di infiammazione dell’utero o infezioni. Per cui successivamente alla procedura di aborto è consigliabile fare una doccia veloce ed evitare un bagno più lungo per scongiurare la risalita di eventuali batteri dal tratto vaginale verso il collo dell’utero.

Isterosuzione

L’isterosuzione e il raschiamento non comportano alcun rischio per la salute dell’endometrio né dell’utero. Non causa lesioni interne nella cavità uterina e non comporta rischi in termini di future gravidanze della paziente. Il raschiamento, inoltre, viene anche impiegato come trattamento di diagnosi in pazienti che abbiano superato il 40 esimo anno di età e in cui si manifestino dei problemi di irregolarità del ciclo mestruale oppure nel caso di menopausa e che abbiano delle perdite anomale di sangue. Questi sono dei chiari campanelli d’allarme che possono far sospettare la presenza di fibromi, tumori a carico dell’utero o dell’endometrio. Uno dei rischi di tale intervento, ma che ha un margine di errore pari allo 0,01% dei casi, è la perforazione dell’utero, con conseguenti emorragie e necessità di ulteriore intervento.

Come si abortisce?

L’isterosuzione rappresenta un metodo di intervento nel caso in cui l’aborto avvenga prima dell’ottava settimana di gravidanza. Ma come funziona? Si pratica inserendo all’interno dell’utero una cannula in grado di aspirare l’embrione, compreso l’endometrio in cui si trova. Si tratta di un trattamento chirurgico che richiede all’incirca cinque minuti.

Aborto con anestesia locale

L’intervento avviene previa somministrazione di anestesia locale all’utero. Appena questa avrà fatto il suo effetto, si procederà ad allargare la cervice di pochi millimetri, inserendo a questo punto un piccolo tubicino in plastica. In questo modo verrà aspirato il feto e anche la membrana di mucosa uterina. A distanza di almeno una settimana verrà eseguito un controllo ecografico per accertarsi che l’utero non presenti residui al suo interno. Si tratta di un’operazione che dura pochi minuti, al termine della quale si potrebbero avvertire dei dolori all’altezza dell’utero, poiché una volta svuotato si contrae, ma sono simili a quelli di un normale ciclo mestruale.

Quanto costa abortire

L’interruzione volontaria di gravidanza, o IVG come viene indicata, in accordo con la legge italiana, può essere regolarmente effettuata presso un ospedale pubblico, purché avvenga entro la 12 esima settimana di gravidanza, vale a dire entro e non oltre 90 giorni dall’ultimo ciclo mestruale. Superata la dodicesima settimana può essere richiesto l’aborto terapeutico, che avviene solo in casi specifici, quando ad esempio la gravidanza sia ritenuta a rischio con pericolo di vita della madre o se il feto presenta delle malformazioni gravi. L’intervento di interruzione di gravidanza all’interno di strutture pubbliche non ha alcun costo, al di là dei farmaci da assumere una volta effettuato.

Isterosuzione o raschiamento uterino?

Quando l’aborto avviene entro l’ottava settimana si effettua generalmente solo un’isterosuzione, ma se questo avviene dopo tale periodo, allora potrebbe essere necessario effettuare entrambe le operazioni chirurgiche. Generalmente si aspirano le parti più piccole attraverso isterosuzione, mentre quelle aderenti al tratto uterino saranno trattate con raschiamento. Quando si verifica un aborto spontaneo, è più indicato eseguire un intervento di raschiamento in modo da asportare il feto e l’endometrio, scongiurando così il rischio di emorragia.

Ciclo dopo isterosuzione

Dopo l’intervento risulta normale avere delle perdite di sangue che risultano, tuttavia, inferiori al normale ciclo. Può anche accadere che, dopo l’isterosuzione questo risulti irregolare e che il flusso arrivi solo dopo due giorni. Non vi è nulla di allarmante in ogni caso, poiché il ciclo dovrebbe regolarizzarsi nel corso dei mesi successivi, salvo chiaramente complicazioni o infiammazioni del tratto vaginale. La procedura avviene in pochi minuti e non ha conseguenze in termini di dolori addominali.

Amenorrea

L’amenorrea, o scomparsa del regolare ciclo mestruale, rappresenta uno dei rischi maggiori cui si può andare incontro in seguito a un intervento di isterosuzione. E’ importante, laddove dovesse verificarsi, rivolgersi subito al proprio ginecologo per fare le opportune visite di controllo ed esami.

Isterosuzione e nuova gravidanza

L’intervento di isterosuzione o raschiamento non danneggia in alcun modo la possibilità di avere una nuova gravidanza da parte della paziente. Infatti, l’endometrio non subisce assolutamente danni o lesioni, pertanto, al termine del decorso post intervento, potrà nuovamente essere pronto ad accogliere e rispondere agli stimoli ormonali e il concepimento.

Rapporti sessuali e isterosuzione

Dopo aver subito un intervento di isterosuzione o raschiamento, sarà opportuno sospendere i rapporti sessuali nel corso delle tre o quattro settimane successive all’operazione, al fine di evitare danni, infiammazioni o anche azione di batteri al collo dell’utero.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.