Antibiotico in gravidanza

A volte il ricorso a un antibiotico in gravidanza diventa necessario. In questi casi i possibili effetti collaterali sulla salute del feto spaventano molte donne, ma i rischi del mancato trattamento di un’infezione possono essere ancora più gravi per il bambino. I rischi aumentano nei primi tre mesi di gestazione, quando il suo sistema immunitario si sta ancora formando.

Antibiotico in gravidanza, sì o no?

L’abuso di farmaci nel periodo della gravidanza può compromettere il corretto sviluppo del feto e provocare malformazioni. Tuttavia un’infezione, se non trattata, può raggiungere il bambino attraverso la placenta, con conseguenze anche gravi, come l’aborto spontaneo, il parto prematuro e l’infezione neonatale. Per questo l’uso di antibiotici è consentito anche durante la gravidanza, ma solo se strettamente necessario e dopo un’attenta visita da parte di un medico. Quando possibile, un trattamento alternativo è sempre da preferire, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. In ogni caso, è fondamentale non eccedere mai le dosi prescritte.

Quali antibiotici usare in gravidanza

Alcuni antibiotici sono considerati più sicuri di altri perché privi di effetti collaterali sulla salute del bambino. I più efficaci sono le penicilline come lo Zimox, antibiotico a base di amoxicillina. In caso di allergia alle penicilline, le cefalosporine e i macrolidi sono alternative altrettanto sicure. Quando gli altri trattamenti sono inefficaci, è possibile ricorrere alla clindamicina. Farmaci a base di claritromicina come il Klacid non dispongono ancora di dati sufficienti per escludere l’insorgenza di effetti collaterali e sono per questo da evitare.

Cosa curare con antibiotici

In gravidanza gli antibiotici devono essere usati solo per curare infezioni di natura batterica, mentre vanno evitati per le altre tipologie di disturbi. Tra i problemi più frequenti nelle donne incinte ci sono le infezioni alle vie urinarie, come le cistiti e le pielonefriti, che possono provocare complicazioni sia prima che durante il parto. Per questo è necessario diagnosticarle e curarle tempestivamente con un trattamento a base di antibiotici.

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