Diverticolite in gravidanza

La diverticolite in gravidanza è un disturbo piuttosto comune. Spesso insorge in soggetti non più giovanissimi, intorno ai 40 anni. Tenendo conto che oggi l’età media delle donne in gravidanza è intorno a questa fascia, i problemi di diverticoli, si verificano con maggiore frequenza.

Diverticolite in gravidanza

La diverticolite in gravidanza oggi è una patologia piuttosto frequente. Questo è dato dal fatto che, in anni recenti, l’età media della prima gravidanza di una donna si è spostata verso i 38-40 anni ed oltre. Essendo un problema che, solitamente, si manifesta nei soggetti intorno ai 40 anni di età, ecco allora che potrebbe avvenire proprio in concomitanza con la gestazione. La ragione principale potrebbe essere legata al fatto che, in gravidanza, per via dell’azione ormonale, la donna tende a soffrire di stipsi, anche in relazione alla normale compressione dell’utero. Se si verifica durante la gravidanza, si rende un po’ più complicato formulare una diagnosi tempestiva ed esatta del problema. Spesso i dati ricavati in laboratorio, potrebbero avanzare per lo più la tesi che si tratti di una flogosi acuta aspecifica, senza individuare esattamente la diverticolite.

Cause e sintomi

Nei soggetti di età maggiore di 40 anni, la percentuale di rilevanza di questo disturbo è pari al 20% circa. Nei soggetti anziani, addirittura, si può contare anche un buon 70%.

Per eseguire una diagnosi certa relativamente alla diverticolite, bisogna sottoporsi ad una risonanza magnetica. I primi sintomi che potrebbero far pensare alla presenza di tale problema, sono essenzialmente febbre, nausea e problemi gastrointestinali quali vomito o diarrea. Laddove dovesse essere accertata la presenza di diverticolite, il ginecologo suggerirà la terapia antibiotica più adeguata. In alternativa, potrebbe anche dare suggerimenti in merito alla dieta. Infatti, in termini preventivi, nella regolare alimentazione da seguire, soprattutto in gravidanza, si dovrebbe assumere una giusta quantità di fibre. Questa dovrebbe essere di circa 25-30 grammi giornalieri. Le cause, come già sottolineato, sono essenzialmente legate a problemi di regolarità intestinale, stipsi che in gestazione si verificano spesso, in risposta agli ormoni prodotti dall’organismo. Oppure per via della pressione esercitata dall’utero.

Conseguenze

La diverticolite merita la dovuta attenzione, soprattutto durante la gravidanza, perché se non si interviene, potrebbe comportare emorragie, infezioni, perforazioni intestinali, o anche eventuali ostruzioni nel colon, da cui il colon irritabile. Sono, chiaramente, tutte problematiche che necessitano di un opportuno trattamento medico per impedire che possano avanzare e comportare problemi maggiori. Spesso, i diverticoli possono portare a sanguinamento rettale. Si tratta di una complicanza piuttosto rara. Si ritiene che questo sanguinamento sia causato da un piccolo vaso sanguigno all’interno dei diverticoli intestinali, che si indebolisce fino a rompersi. Da qui il sanguinamento stesso.

Perchè si generano i diverticoli

Il diverticolo è simile, nella sua forma, ad una bolla che si gonfia verso l’esterno. Passa attraverso i punti della parete del colon, poiché qui trova una ridotta resistenza. Nella sua parte discendente verso sinistra, infatti, il colon risulta più debole. In alcuni casi, tuttavia, il disturbo può anche manifestarsi in altri tratti del colon, portando ad una sensazione di dolore localizzata nella parte inferiore sinistra,chiamata sigma. I medici ritengono che i diverticoli si formano in risposta ad una dieta non equilibrata. Quando si mangia, bisognerebbe fare attenzione, non solo alla quantità di grassi e zuccheri assunta, ma anche alla fase digestiva del proprio organismo. Non a caso, la diverticolosi e diverticolite, è maggiormente diffusa nei paesi occidentali. Questo perché in Occidente si consumano in maggior misura alimenti ricchi di carboidrati, zuccheri e grassi.

Per evitare di sviluppare la diverticolite, si dovrebbe associare a carne o pasta, anche una corretta quantità di frutta e verdura nei pasti principali della giornata. Ottimo anche il consumo di frutta e verdura come snack. In questo modo si aiuta il regolare lavoro dell’intestino, evitando così anche il problema della stipsi. A favorire quest’ultima, infatti, sono proprio i cibi particolarmente raffinati. La stipsi, come conseguenza, porta il soggetto a compiere maggiore sforzo nella defecazione, con aumento della pressione nel colon. Ciò comporta un rigonfiamento del rivestimento del colon nei punti deboli della sua parete, dove si formano i diverticoli. A rendere la situazione ancor più drammatica, è anche la mancanza di esercizio fisico. Come causa di una infiammazione dei diverticoli, inoltre, molti medici ipotizzano che sia il ristagno delle feci nel colon.

Alimenti da evitare in caso di diverticolite

Gli alimenti che dovrebbero assolutamente essere evitati in caso di diverticolite sono, le uova fritte, i formaggi stagionati o piccanti, la carni piuttosto grasse, la patate fritte, la frutta secca. Cui si aggiungono le sostanze irritanti come spezie forti e piccanti. Tutti questi alimenti rischierebbero di acutizzare il problema e irritare ancora di più il disturbo.

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