Il dolore o sensazione di fitte all’ano sono sintomi riconducibili a svariate cause e patologie. Se si tratta di un dolore non costante e discontinuo che si manifesta durante o poco dopo la defecazione, potrebbe essere utile sottoporsi ad una visita proctologica. In questi casi, solitamente, si evidenzia la presenza di ragadi anali. In alternativa bisogna eseguire tutti gli esami utili per individuare la ragione del problema.
Fitte all’ano
Nel caso, più comune, che si tratti di ragadi anali, si avverte un dolore simile a fitte nella zona dell’ano. E’ un dolore piuttosto intenso che spesso si accompagna a perdite di sangue sotto forma di tracce rosse sulla carta igienica. Se il dolore all’ano è piuttosto costante e si accompagna anche alla comparsa di un piccolo rigonfiamento, potrebbe trattarsi di emorroidi. Potrebbe anche trattarsi di un ascesso perianale, che si manifesta con tumefazione e dolore anale. In questi casi, il rigonfiamento è estremamente doloroso al tatto. Mentre se si tratta di emorroidi, eccetto i casi particolarmente gravi, queste non sono particolarmente dolorose.
Cosa causa il dolore all’ano
Se il dolore all’ano si manifesta come uno spasmo, ma si risolve spontaneamente dopo pochi minuti, potrebbe essere semplicemente uno spasmo muscolare dello sfintere. Ci sono altre cause che possono portare a delle fitte all’ano, sebbene più insolite, come le patologie infiammatorie dell’intestino, la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn. Stesso sintomo anche per le neoplasie anali, la sifilide e la coccigodinia.
Altre cause correlate a delle fitte all’ano sono la dermatite, la presenza di una fistola anale, le malattie sessualmente trasmissibili, la micosi, ma anche la psoriasi, il tumore dell’ano o del colon retto o più semplicemente la stipsi, che si manifesta in modo fisiologico in gravidanza in maniera particolare. Chiaramente, per qualunque sintomo si dovesse notare, è opportuno rivolgersi al proprio medico per un consulto.
Rimedi naturali per il dolore all’ano
Per alleviare il dolore anale si può ricorrere a dei semplici rimedi naturali o fai da te. Nel caso il problema sia dato da stipsi, si dovrebbero inserire più fibre nella dieta e bere almeno due litri di acqua al giorno. Bisogna, dunque, consumare pane e pasta integrale, cereali e molta frutta e verdura. Su consiglio del medico è anche possibile ricorrere all’uso di integratori di fibre. Ottimo rimedio anche l’applicazione di impacchi con acqua tiepida che aiutano a ridurre gli spasmi dello sfintere anale. Si possono anche applicare delle pomate o creme a base di piante dal potere antinfiammatorio come la calendula, l’elicriso, la centella asiatica e l’ippocastano.
Prurito anale, cosa fare?
Il prurito anale è un sintomo che in alcuni casi indica la presenza di un disturbo più o meno lieve. Per risolvere il problema, bisogna anzitutto individuarne la causa. Nel caso di patologie anorettali, quali le emorroidi, le fistole o le ragadi, se si presentano nelle forme più gravi, è necessario ricorrere alla chirurgia. Nei casi più lievi, è sufficiente una terapia topica, oltre ad apportare alcune semplici modifiche al proprio stile di vita.
Nel caso in cui, si tratti di forme infettive, è necessaria la prescrizione e somministrazione di farmaci antimicrobici. Nel caso in cui si sospetti un’origine alimentare del problema, è necessario eliminare dalla dieta del soggetto tutti quei cibi che sono potenzialmente responsabili. In questi casi, il disturbo si risolve nell’arco di circa due o tre settimane. Dopo che i sintomi saranno alleviati, si potrà gradualmente reintrodurre nella dieta i vari alimenti, in modo da stabilire la soglia entro la quale quel determinato cibo è da ritenersi dannoso.
Intanto non sia ancora identificata la causa del problema, per ritrovare sollievo, bisogna cercare di mantenere la zona perianale asciutta e pulita, tamponando con un asciugamano dopo la doccia. Meglio indossare indumenti di cotone, non troppo stretti per evitare di irritare ulteriormente la zona. Evitare di grattarsi o sfregare con la carta igienica.