Se siete in dolce attesa dite pure addio a ogni eccesso, soprattutto al fumare in gravidanza e a ogni abuso di alcolici, perché potreste danneggiare il vostro bambino.
Quante sigarette si possono fumare in gravidanza?
Si può fumare in gravidanza? Il fumo può risultare molto nocivo per la salute del feto oltre che chiaramente per quella della madre. Nonostante tale consapevolezza, per molte donne non è affatto semplice riuscire a smettere di fumare o anche solo a ridurre il numero di sigarette quotidiane. Inoltre, maggiore è il numero di sigarette che vengono consumate al giorno più i rischi per la salute del futuro bambino aumentano. 5 sigarette, o una sigaretta al giorno, sono troppe!
Danni del fumo in gravidanza
Gli effetti del fumo, cui irrimediabilmente va incontro la madre, risultano evidenti al di là della nascita del figlio e ancora prima di questo evento. Fumare molto riduce la fertilità della donna. È stato recentemente sottolineato come il fumo sia tra le maggiori cause di sterilità per la donna così come per l’uomo. Infatti, da un’attenta analisi del liquido seminale è stato evidenziato come, nei soggetti fumatori, gli spermatozoi abbiano una ridotta motilità. Il fumo porta anche a importanti modifiche nella consistenza stessa del muco cervicale, il che rende chiaramente più difficile che possa avvenire la fecondazione e l’annidamento.
Gli altri rischi cui va incontro un soggetto che fuma sono legati a tutta una serie di patologie che potrebbero presentarsi nel corso della vita, quali enfisema polmonare o ancor peggio masse tumorali a carico delle vie respiratorie. Pertanto, risulta evidente che la cosa migliore che una futura mamma possa fare è quella di smettere di fumare oppure, se ha in programma una futura gravidanza, sarebbe opportuno lo facesse intorno a tre mesi prima.
Danni del fumo al feto
I danni causati al feto dal fumo di sigarette sono stati scientificamente accertati. Uno dei maggiori rischi che potrebbe correre una donna che continui a fumare in gravidanza è quello di un’interruzione precoce della gravidanza o la nascita prematura del bambino. Alcuni neonati, inoltre, sono venuti alla luce sottopeso oppure hanno presentato dei problemi alle vie respiratorie, altri hanno manifestato una sorta di astinenza fetale da nicotina, con sintomi di asfissia o addirittura epilessia. Molto spesso, il fatto di aver assorbito tali sostanze nocive già nel grembo materno, ha portato a casi di morte in culla poche settimane dopo il parto. Vi sono casi in cui il bambino sviluppa solo successivamente patologie quali bronchiti o infiammazioni delle vie respiratorie, come già indicato. Sebbene siano meno frequenti, vi sono anche casi di placenta previa o anche gravidanze extrauterina.
Fumo passivo in gravidanza
Il fumo passivo in gravidanza porta con sé dei rischi per la salute del nascituro. Sebbene i rischi siano inferiori a quelli cui ci si espone nel caso di fumo attivo, non sono tuttavia da sottovalutare. Proprio in tale direzione oggi sono molto severe le multe in fatto di violazione del divieto di fumare in presenza sia di minori che di donne in gravidanza.
Quando e come smettere di fumare in gravidanza
In considerazione di tutti i possibili rischi per la salute della madre e del feto, la cosa migliore da fare sarebbe quella di smettere di fumare, così come abbandonare ogni altro abuso anche in fatto di cannabis, vino e birra in gravidanza. Del resto se lo si facesse appena prima dell’inizio della gestazione non si rischierebbe alcun pericolo.
Non è, tuttavia, affatto semplice smettere di fumare. Per farlo è spesso necessario ricorrere a dei farmaci che solitamente non è indicato assumere in gravidanza. Laddove si trattasse di una gravidanza programmata sarebbe, quindi, opportuno ricorrere a queste terapie prima ancora di rimanere incinta. Diversamente, se si fosse già in gestazione si può optare per delle sedute che aiutano a inibire l’esigenza del fumo attraverso un cambio radicale del proprio stile di vita, magari con il supporto di uno psicoterapeuta.