Per gravidanza gemellare si intende la dolce attesa di due bambini. Nel caso in cui la futura mamma sia in attesa di più di due gemelli si parla di gravidanza plurigemellare. E’ molto semplice capire quando si è di fronte a un caso di questi, poiché tale situazione è ben visibile già sin dalla prima ecografia, vale a dire a partire dall’ottava settimana della gestazione. Le gravidanze gemellari richiedono maggiori controlli per scongiurare i possibili rischi cui si può andare incontro. Vediamo quali siano i sintomi e le problematiche connesse con questo particolare stato di gravidanza.
Sintomi gravidanza gemellare
Molto spesso i sintomi di una gravidanza sono comuni a molte donne: tra tutti senso di nausea, stanchezza fisica e inappetenza nei primi mesi. La gravidanza gemellare non è ovviamente diversa da una normale gestazione. Quello che però si nota sin da subito è il fatto che il pancione della futura mamma cresca in modo più veloce già dopo poche settimane di gestazione.
Gravidanza gemellare rischi
I rischi di una gravidanza gemellare sono per lo più legati al parto. Essendo in attesa di due bambini (gemelli omozigoti e gemelli eterozigoti), la madre corre più il rischio di un parto pretermine, proprio perché nell’utero non vi è spazio a sufficienza per far crescere e continuare a ospitare i due gemelli. A ciò si aggiunge l’elevata probabilità di un parto podalico, cioè con il sederino rivolto verso il canale di uscita dell’utero materno. Questo perché all’interno del grembo i due bambini tendono a muoversi di più. Il che comporta la necessità di ricorrere a un parto cesareo. Altri rischi legati alla gravidanza gemellare potrebbero essere quello del manifestarsi del diabete gestazionale o dell’ipertensione indotta dalla gravidanza, mentre per quanto riguarda i bambini in grembo potrebbero riportare dei ritardi nella crescita. Tuttavia, il rischio più frequente resta quello di un parto prematuro: per questa ragione a partire dalla 20 settimana di gestazione si controlla la cervice uterina che non deve superare i 25mm.
Gravidanza gemellare bicoriale e monocoriale
La gravidanza gemellare è in aumento proprio in virtù degli interventi di fecondazione assistita. Questo tipo di gravidanza può essere sia monocoriale che bicoriale. La gravidanza gemellare monocoriale si verifica con una probabilità di un caso su 400 ed è caratterizzata dalla condivisione della placenta da parte dei due feti che sono identici dal punto di vista genetico ma contenuti in due differenti sacchi amniotici. La gravidanza monocoriale comporta come rischio l’aborto spontaneo, il ritardo nella crescita dei feti, il parto pretermine e malformazioni cardiache. A tal proposito viene richiesto solitamente l’ecocardiogramma fetale. Per quanto riguarda la gravidanza gemellare bicoriale studi riportano di casi pari a 1 su 80. In questo caso si avranno all’interno del grembo materno due placente separate e due sacchi amniotici differenti.
Valori beta hcg gravidanza gemellare
Uno degli esami che indica la presenza di una gravidanza in generale è quello relativo all’analisi dei valori beta HCG: in tale situazione, infatti, risulteranno particolarmente elevati. Attraverso il controllo dei valori dell’ormone Beta-hCG si può avere un’indicazione sul fatto che possa trattarsi di una gravidanza gemellare, ma non si hanno notizie in merito al numero di feti. Una volta accertata la presenza dei due feti o più di due nel caso di una gestazione plurigemellare, sarà necessario sottoporsi continuamente a visite ginecologiche perché, come già indicato, si è maggiormente a rischio di diabete gestazionale.
Gravidanza gemellare settimana per settimana
Durante l’ecografia del primo trimestre che, solitamente, si esegue tra la 6 e la 14 settimana, il ginecologo è in grado di stabilire lo stato dell’embrione, se si tratta di una gravidanza extrauterina o intrauterina e soprattutto il numero dei feti nel grembo materno. I due feti possono essere gemelli monozigoti se provengono da un solo ovocita fecondato e poi suddivisosi, così da dar vita a due diversi feti distinti, oppure eterozigoti, vale a dire generati da due diversi ovociti, fecondati allo stesso tempo ma da due diversi spermatozoi.
Primo trimestre
Nel caso in cui si tratti di una gravidanza gemellare bicoriale il primo e il secondo trimestre sono assai simili rispetto una normale gestazione, per cui gli esami da eseguire sono fondamentalmente gli stessi, sebbene vi siano alcune piccole differenze che variano da soggetto a soggetto. Durante il terzo trimestre, invece, possono esserci delle specifiche problematiche che devono essere affrontate, per cui, potrebbe essere necessario qualche esame in più.
Nel caso di una gravidanza gemellare monocoriale, invece, è necessario eseguire dei controlli con regolarità, ogni due o tre settimane, dalle fasi iniziali della gestazione fino al momento del parto. In una gravidanza gemellare, che prosegue in maniera tranquilla, l’embrione è completo intorno alla 8 o 12 settimana, i gemelli sono ancora molto piccoli, ma hanno reni e intestino in fase di crescita. Piano piano i feti raddoppiano le loro misure, raggiungendo i 9 centimetri di lunghezza.
Secondo trimestre
Durante il secondo trimestre di gestazione i feti cominciano a muoversi e hanno una lunghezza di circa 10 centimetri mentre il loro peso è di 120 grammi. In questa fase cominciano ad avere una certa cognizione dell’ambiente in cui si trovano e col tempo si accorgono anche di non essere da soli nel grembo materno. Tra la 16 e la 20 settimana, la loro lunghezza raggiunge i 18 cm circa e la madre può già cominciare a sentirli poiché si muovono in continuazione nel pancione. Il loro sviluppo è in un certo qual modo completo, ma dovranno ancora crescere, in quanto i polmoni e il cervello continuano a svilupparsi, in modo anche assai veloce. Tra la 20 e la 24 settimana il loro peso può raggiungere anche i 450 grammi, mentre la loro lunghezza è di circa 30 centimetri. Comincia a svilupparsi il grasso sottocutaneo e sono ricoperti dalla vernice caseosa. I piccoli ora interagiscono tra loro. Intorno alla 28 settimana il loro peso raddoppia e raggiungono anche 1.4 chilo, mentre la lunghezza può arrivare a 38 centimetri. I lineamenti del loro viso ora sono ben definiti e la cute presenta già i naturali pigmenti.
Terzo trimestre
Il terso trimestre di gestazione è quello un po’ più a rischio. Il loro peso è in continuo aumento, in alcuni casi questo può anche raggiungere livelli maggiori rispetto a una gravidanza singola. Chiaramente trattandosi di due feti in grembo sarà maggiore la necessità di energie utili per la loro crescita, pertanto la
mamma potrà sentirsi particolarmente affaticata. In questa fase il loro sviluppo è praticamente completato e tutto è ben definito. I piccoli interagiscono tra loro e in qualche modo hanno percezione del mondo esterno.
Aumento peso gravidanza gemellare
L’aumento di peso in gravidanza non ha dei valori che valgono per tutti i soggetti, perché vi sono diversi fattori che influiscono su di esso. La raccomandazione generale nel caso di una gravidanza gemellare è che l’aumento totale sia di circa 18-23 kg al massimo. Solitamente l’aumento di peso durante il primo trimestre è alquanto ridotto e contenuto, ma a partire dal secondo trimestre si potrebbe parlare anche di 0.8 kg a settimana.
Il parto
Nel caso in cui il parto gemellare avvenga in maniera naturale, il primo dei due gemellini nascerà come se fosse solo lui in grembo. Dopo di lui però la mamma deve prepararsi ad affrontare l’uscita del secondo bambino. Chiaramente tutto dipenderà dalla posizione che questo ha assunto nel grembo, per cui se si presenterà con la testolina rivolta verso il canale dell’uscita della vagina, cefalico, avverrà in maniera normale anche il secondo momento del parto. Se, invece, il bambino ha assunto una posizione podalica, bisognerà far uscire prima i piedi e poi il resto del corpo. Il problema si pone nel momento in cui, il piccolo ha assunto nel grembo una posizione di traverso, il che necessiterà quindi di una manovra definita rivolgimento, per cui bisognerà riportarlo alla posizione podalica per permettergli di uscire dal canale vaginale. Per tali ragioni spesso la nascita del secondo gemello risulta più complicata, tanto da richiedere in casi estremi il ricorso al cesareo.
Da non sottovalutare poi anche un altro rischio che potrebbe correre la madre in seguito al parto, quello di una copiosa emorragia. In tal caso dovrà essere tempestivo l’intervento del ginecologo somministrandole dell’ossitocina, un ormone che permette nuovamente all’utero di contrarsi per fermare il sanguinamento. In alcuni casi potrebbe anche essere necessaria una trasfusione.