Il fibrinogeno in gravidanza aumenta gradualmente il suo livello, elevandone i valori nel sangue nel corso dei nove mesi. Il valore massimo di riferimento è pari a circa 700 millilitri per decilitro di sangue. Tali valori sono fondamentali per ridurre il rischio di emorragie durante il parto. I valori bassi di fibrinogeno nel sangue, al contrario, potrebbero comportare il distacco della placenta.
Fibrinogeno in gravidanza
Il fibrinogeno è una proteina presente nel sangue, assolutamente fondamentale nel processo di emostasi, vale a dire la reazione del nostro corpo in caso di ferite e sanguinamento. Il fibrinogeno consente alle piastrine di aderire alla superficie dei vasi sanguigni che sono stati danneggiati. Il livello di questa proteina nel sangue e il suo corretto funzionamento nell’organismo può essere valutato mediante un semplice esame del sangue.
Vengono ritenuti normali i livelli di fibrinogeno che vanno da un minimo di 200 milligrammi per decilitro di sangue sino a un massimo di 400 milligrammi. Tali livelli nelle donne possono essere più alti se si trova nei giorni del ciclo mestruale oppure durante la gravidanza. Una volta che siano trascorsi i nove mesi, i livelli di fibrinogeno rientreranno nella norma, vale a dire intorno a 700 milligrammi per decilitro di sangue.
Durante la gravidanza il livello di fibrinogeno sarà uno dei fattori da monitorare continuamente, per poter controllare la salute della placenta. Dei livelli bassi di questa proteina, unitamente ad altri fattori come problemi di coagulazione, potrebbero causare un distacco della placenta. Il fibrinogeno è fondamentale nel parto naturale, poiché aiuta i tessuti lesionati, durante la fase di espulsione del bambino, a rimarginarsi velocemente. In questo modo si evitano traumi da parto o emorragie importanti per la donna in seguito al parto.
Fibrinogeno alto in gravidanza
Un valore alto di fibrinogeno nella donna in gravidanza è utile a proteggerla, non solo in caso di parto naturale, ma anche e soprattutto se si esegue un parto cesareo. In questo caso, il fibrinogeno avrà un ruolo fondamentale per le ferite chirurgiche che la donna riporta durante il parto. Queste sono, solitamente, particolarmente estese e profonde, coinvolgendo così i tessuti irrorati di sangue. Sarà proprio l’elevato livello di fibrinogeno a proteggerla da una eccessiva emorragia. Questa proteina è di grande utilità per la guarigione dalle stesse ferite chirurgiche, ancor più quando si tratta dei tessuti dell’utero.
Fibrinogeno basso in gravidanza
La placenta è un tessuto particolarmente irrorato di sangue che consente al bambino in grembo di svilupparsi nell’utero della madre. La placenta, aderendo alle pareti dell’utero, deve consentire un ottimale passaggio del sangue nel cordone ombelicale, in modo che giunga ossigeno e nutrimento al feto per tutti i nove mesi.
Questo organo si staccherà dall’utero e verrà espulso solo al momento del parto. Se, per una qualunque ragione la placenta dovesse staccarsi, potrebbero esservi seri problemi per il bambino. Questo dipende anche dal grado stesso del distacco. Se a essere interessata è solo ¼ della sua superficie, si parlerà di distacco lieve. Se, invece, a essere interessata fosse più di 2/3 della superficie, si tratterà di distacco grave. Tali rischi, generalmente, si verificano nel corso degli ultimi 3 mesi di gestazione. Non sono note le cause di tale problema, ma nell’ultima ipotesi si rischia la morte del bambino. Studi recenti hanno evidenziato come uno dei maggiori fattori di rischio nel distacco di placenta sia proprio un valore basso di fibrinogeno.