Clistere prima del parto

Il clistere prima del parto è una pratica diffusa per evitare imbarazzo alla futura mamma in un momento delicato come il travaglio. Nella maggior parte dei casi non è obbligatorio e non dovrebbe essere imposto, ma può aiutare a vivere il momento senza preoccupazioni. Inoltre, con un po’ di preparazione, può essere praticato tranquillamente in casa prima del ricovero.

Svuotare l’intestino prima del parto

Una delle realtà del parto che imbarazza di più le future mamme è quella legata all’espulsione di feci e urina durante il travaglio. Le contrazioni, infatti, non agiscono solo sull’utero, ma anche sull’intestino, stimolandone lo svuotamento. Occorre tenere a mente che si tratta di un’evenienza del tutto naturale, a cui medici e ostetriche sono abituati e preparati, e per questo non c’è bisogno di imbarazzarsi. Tuttavia, se può aiutare a vivere l’esperienza con maggiore serenità, è possibile ricorrere a delle pratiche per svuotare l’intestino prima del parto, come ad esempio un clistere.

Clistere a parte, espellere le feci durante il parto è comunque possibile: le strutture ospedaliere sono pronte a questa eventualità e provvedono a sostituire immediatamente i lenzuoli monouso, garantendo un ambiente sterile e pulito per accogliere il neonato. A ogni modo un intestino sgombro rende più facile il passaggio del bambino, agevolando la spinta e riducendo le sensazioni di sforzo e dolore.

Clistere prima del parto

Se si ha a che fare con un parto naturale, il clistere è consigliato, ma non è in nessun modo necessario né obbligatorio. In ospedale viene ormai praticato soltanto su richiesta della partoriente. Di solito è sufficiente essere andate di intestino prima del ricovero, quando cominciano le contrazioni. Non è raro, anzi, che l’impulso di andare in bagno arrivi naturalmente alla comparsa delle prime contrazioni. Qualora ciò non avvenga, si può ricorrere a un clistere, che ci si può somministrare da sole circa un’ora prima di lasciare la casa.

Un tempo si credeva che il clistere prima del parto aiutasse a velocizzare il travaglio, ma in realtà non ha alcun effetto sulla frequenza delle contrazioni. Solo i metodi lassativi naturali come l’ingestione di olio di ricino sembrano avere un effetto distensivo e stimolante che accelera il parto. Il clistere è consigliato soprattutto quando si rende necessaria l’episiotomia, per evitare che le feci entrino in contatto con la ferita aperta e ridurre così il rischio di infezioni. In questi casi si consiglia anche la pratica della tricotomia, ovvero la depilazione integrale della zona pubica in preparazione al parto. Sarà la stessa ostetrica a occuparsene nel modo più corretto e opportuno.

Quale clistere fare

La maggior parte dei clisteri disponibili in farmacia non prevedono controindicazioni o effetti collaterali, ma i microclismi alla camomilla, glicerolo e malva sono particolarmente indicati a questo scopo e sono facilmente reperibili sempre. Il consiglio è quello di provarne una dose qualche giorno prima della data prevista per il parto. In questo modo sarà possibile verificare come il vostro fisico reagisce al prodotto e prepararsi al meglio al momento. In ogni caso è sempre bene leggere prima il foglietto illustrativo e rivolgersi al proprio medico o a un farmacista di fiducia.

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