La moxa è una pratica originaria della cultura cinese, nota anche con il nome di moxibustioneche, che utilizza il calore per lenire e alleviare molte affezioni infiammatorie. Ciò che viene impiegato è semplicemente il calore prodotto dalla combustione di sigari di erbe officinali. In passato la moxa veniva praticata utilizzando dei ramoscelli e delle foglie secche oppure con zolfo e bastoncini di avorio. Oggi si utilizza l’artemisia o l’assenzio cinese.
Moxa
La moxa è un tradizionale metodo, proveniente dalla Cina, che si rivela molto efficace nei disturbi a carico delle articolazioni, in particolare per quanto riguarda le contratture muscolari, il dolore intenso al collo o alle spalle, nel caso di blocchi digestivi o infiammazioni causate dal ristagno di liquidi. Si tratta di una tecnica che, in qualche misura, utilizza gli stessi principi basilari dell’agopuntura, ma giunge da più lontano nel tempo. La moxa produce effetti benefici bruciando proprio le sostanze contenute nei coni o sigari, in genere contenenti artemisia.
Sigari di artemisia
Il metodo di cura non invasiva impiega generalmente dei sigari di artemisia, un potente rimedio naturale per curare diverse patologie infiammatorie a carico degli arti, che vengono applicati sulle zone da curare. I principi attivi dell’artemisia vengono sprigionati durante la combustione, per poi diffondersi sulla superficie cutanea e, infine, su tutto il corpo attraverso i vasi sanguigni. Bisogna tuttavia fare attenzione perché si tratta di una tecnica che deve necessariamente essere praticata solo da personale esperto, poiché è importante sapere su quali parti del corpo intervenire. Si utilizzano soprattutto le sue radici della pianta di artemisia poiché svolgono una funzione sedativa e rilassante sul sistema nervoso. Anche il loro estratto si utilizza per alleviare ansia e stress psicologico.
Dell’artemisia si utilizzano le foglie e le parti della pianta che vengono prima fatte essiccare per almeno due anni. Dai fiori si ottengono estratti naturali di oli essenziali, uno tra i più noti è il neroli, dalla profumazione molto intensa. L’estratto di artemisia esercita anche un’azione antispasmodica sulla muscolatura del corpo e dei vasi sanguigni, per questo è anche in grado di regolare il ciclo mestruale. La moxa viene praticata da personale esperto che, individuati i punti del corpo sui quali agire, attraverso la combustione dei coni, libera l’energia negativa che si è concentrato in un dato punto.
Le controindicazioni
Come tutti i rimedi naturali, anche la moxa presenta delle controindicazioni alle quali bisogna prestare la dovuta attenzione. E’ infatti sconsigliata se si ha febbre alta, nei soggetti che presentano problemi di ipertensione arteriosa o diabete. E ancora non va praticata su chi abbia delle allergie composite o nei bambini al di sotto dei sette anni perché potrebbe avere un effetto contrario a quello desiderato.
La manovra moxa e il parto
La moxa è molto apprezzata anche come pratica ostetrica nella cultura orientale. Serve, infatti, a stimolare la rotazione del feto se questo dovesse trovarsi in posizione podalica. E’ proprio il calore generato dai coni, messo in alcuni specifici punti del piede della donna in gravidanza, ad avere questo effetto di sollecitazione nei confronti del bambino in grembo. Queste applicazioni dovranno essere effettuate tutti i giorni per circa 30 minuti e su entrambi i piedi, a partire dalle ultime settimane di gravidanza. Secondo la medicina tradizionale cinese, questa pratica serve a sollecitare il meridiano che influenza poi l’azione della vescica, responsabile di regolare i fluidi corporei, tra i quali il liquido amniotico.
Terapia moxa ed effetti collaterali
Non vi sono effetti collaterali né per la madre né per il bambino, per cui può tranquillamente essere eseguita anche più volte tra la 30 e la 38 settimana di gestazione. E’ importante, in ogni caso, sottolineare che tale pratica deve necessariamente essere pratica da personale esperto, che sa su quali punti agire, altrimenti non porta ad alcun risultato.
La moxa, sfruttando la combustione dei coni di Artemisia, non è indicata per i soggetti che abbiano un eritema o un’ustione nell’area da trattare. Allo stesso modo, non è indicata in soggetti che abbiano la febbre o che soffrano di patologie quali l’ipertensione arteriosa. Una volta effettuata questa pratica, è consigliabile mantenere ancora per un po’ il corpo al caldo, evitando di bere bevande fredde, in modo da intensificarne gli effetti benefici.
Dove fare la moxa
Questa pratica deve essere eseguita da personale preparato. Può essere la stessa ostetrica a praticarla in ospedale. In alternativa, ci si può rivolgere presso centri specializzati in pratiche e medicina tradizionale orientale. La moxa può essere praticata da un medico agopuntore o persone adeguatamente preparate per questo tipo di trattamento.