La IUI, vale a dire, l’inseminazione intrauterina, che in gergo medico riprende la definizione inglese di Intra Uterin Insemination, non è altro che una tecnica all’avanguardia nel campo della fecondazione assistita. Vediamo in dettaglio come venga eseguita e quali siano le percentuali di riuscita.
IUI o inseminazione intrauterina
L’inseminazione intrauterina è un intervento di riproduzione assistita che consiste nell’inserimento del seme maschile all’interno dell’utero della donna. In questo modo è possibile favorire l’incontro tra lo spermatozoo e l’ovocita. Prima di effettuare l’intervento è necessario incrementare la crescita dei follicoli mediante la somministrazione di appositi farmaci, le gonadotropine.
La situazione ovulatoria all’interno della donna dovrà poi essere monitorata attentamente mediante esami ecografici e dosaggi degli ormoni nel sangue. Attraverso un prelievo del sangue verrà controllato il livello, ad esempio, degli ormoni che servono proprio a favorire la riuscita di un concepimento, quali l’fsh, lh e l’estradiolo. Questo dosaggio ormonale dovrà essere eseguito nel secondo o terzo giorno del ciclo, ovvero durante quei giorni utili per stabilire se la donna debba o mano continuare a seguire la stimolazione farmacologica.
Nei giorni seguenti bisognerà poi effettuare un’ecografia e nel momento in cui avrà inizio il periodo di ovulazione il compagno dovrà produrre il liquido seminale da introdurre nell’utero attraverso un piccolo catetere. Non comporta alcun dolore e presenta rischi molto limitati.
Iui procedura
Per eseguire l’inseminazione intrauterina o IUI è importante che vi siano tutte le condizioni necessarie di base. Queste sono fondamentalmente legate alla qualità del liquido seminale, mentre per la donna è importante valutare la funzionalità delle tube. Come avviene l’inseminazione assistita?
Essa segue degli step precisi che sono dati da un previo trattamento con farmaci, in modo da favorire la maturazione dei follicoli, un attento monitoraggio di questi ultimi con dosaggi ormonali ed ecografia transvaginale, la corretta preparazione del liquido seminale e la successiva introduzione di quest’ultimo nell’utero della donna. Segue poi il controllo della risposta dei follicoli, evitando il rischio di gravidanze multiple. Il controllo della situazione avviene attraverso diversi esami ecografici e dosaggi degli ormoni.
L’inseminazione intrauterina, a differenza della tecnica di FIVET, si occupa della stimolazione e crescita del solo follicolo dominante, non di più follicoli, come nel secondo caso, attraverso la fecondazione in laboratorio. Appena dopo l’ovulazione, si prepara un campione di seme in modo tale da consentire agli spermatozoi di raggiungere l’utero con un catetere. Il liquido seminale viene poi rilasciato lentamente.
Iui percentuale di successi
Le probabilità di successo per le donne che si affidano a tale inseminazione artificiale si aggirano intorno al 20-25%. Chiaramente la possibilità di riuscire ad ottenere una gravidanza sono da relazionare a tutta una serie di fattori che riguardano i soggetti coinvolti e dalle loro specifiche situazioni cliniche.
In ogni caso, per riuscire ad avere un bambino con questa particolare tecnica di fecondazione intrauterina si consiglia di eseguire almeno cinque cicli, senza perdere le speranza al primo tentativo di insuccesso. Nel caso in cui, dopo aver eseguito un certo numero di cicli, non si dovessero raggiungere i risultati sperati, sarà opportuno tentare con altri interventi di fecondazione assistita, anche se un po’ più invasivi, ma che hanno un maggior numero di probabilità di riuscita.
Iui costi
Il costo dell’inseminazione intrauterina variano in riferimento alla struttura presso la quale ci si rivolge. Nelle strutture private, per un simile intervento, il costo potrebbe essere di circa 700 euro. Se, invece, si sceglie di rivolgersi presso una struttura sanitaria pubblica, il costo è quello relativo al ticket. In quest’ultimo caso, tuttavia, bisognerà mettere in preventivo dei tempi di attesa piuttosto lunghi.
Gravidanza dopo IUI
Nella gran parte dei casi, dopo aver eseguito un intervento di inseminazione intrauterina, sarà necessario attendere, almeno, tre cicli, prima che si possa ottenere il raggiungimento di una fecondazione. Nel caso in cui, questo non dovesse verificarsi, sarà opportuno valutare bene quali possano essere le ragioni di tale impedimento ed, eventualmente, ricorrere ad altra tecnica.
In alcuni casi in seguito all’intervento viene prescritta una cura farmacologica con progesterone, in modo da aiutare l’ovulo nel suo percorso che dovrebbe condurre alla gravidanza. Per eseguire il test di gravidanza, senza diventare facili vittime dell’ansia, è opportuno attendere almeno quattordici giorni dopo l’inseminazione, altrimenti sarebbe del tutto inutile.
Sintomi post IUI positiva
I sintomi più comuni che si possono manifestare in seguito a un intervento di IUI sono variabili da soggetto a soggetto. La cosa fondamentale è quella di restare a riposo almeno per un paio di giorni dopo ave effettuato l’intervento. Solitamente, si avvertono dei leggeri crampi nell’area addominale, ma non vi è nulla di cui preoccuparsi. In alcuni casi, si possono anche verificare delle leggere perdite ematiche nei giorni che seguono il trattamento medico, ma anch’essa rientrano tra i normali sintomi, questo perchè il tratto di utero interessato dall’intervento presenta una serie di vasi sanguigni che possono portare, appunto, a un sanguinamento per via dell’introduzione del catetere.