Quando il primo latte cambia composizione per diventare maturo, questo attraversa una fase di transizione che viene chiamata montata lattea. Scopri quando arriva, quanto dura, se è dolorosa, quali sono i sintomi e cosa fare in caso di ritardo.
Montata lattea
La montata lattea quando arriva? Generalmente comincia un paio di giorni dopo il parto. La sua durata è di circa 15 giorni, durante i quali si riscontreranno sintomi più o meno dolorosi.
Si può verificare un ritardo?
In alcuni casi, tuttavia, si può verificare un ritardo fino a una settimana. Inoltre, è possibile che questo processo fisiologico non inizi affatto? Si, purtroppo è possibile. Tuttavia, si tratta di un caso rarissimo. Dunque, una delle più grandi preoccupazioni per una neomamma è quella di non riuscire ad allattare al seno. Così se la montata lattea ritarda, inizia il panico! Partiamo dal presupposto che ogni donna ha i propri tempi. Detto questo, se i giorni di ritardo cominciano ad aumentare è forse il caso di insistere con una stimolazione. A fare ciò aiuterà proprio il bambino. Se il bimbo non sarà in grado di poppare a sufficienza, allora sarà meglio ricorrere al tiralatte!
I sintomi
Il manifestarsi della montata lattea provoca innanzitutto dolore, nel senso che i capezzoli possono far male oltre che aumentare di dimensioni. I sintomi più comuni sono un senso di fastidio intorno al capezzolo, la comparsa di un piccolo reticolo di capillari di colore scuro nella zona del seno, brividi di freddo e a volte anche febbre.
In caso di febbre
Abbiamo già detto come la montata lattea possa causare febbre. E’ consigliato quindi rivolgersi al medico di fiducia qualora dovesse innalzarsi troppo la temperatura. Per capire l’entità della manifestazione febbrile è opportuno evitare di usare il termometro sotto le ascelle, poiché è una parte del corpo troppo vicina al seno. Gli esperti suggeriscono, infatti, di misurare la temperatura sull’inguine per ottenere un risultato più veritiero. Nei casi di febbre alta potrebbe essere il caso di assumere la tachipirina, ma prima consultate il medico.
Montata lattea dopo cesareo
Infine, vogliamo segnalarvi che un parto cesareo potrebbe essere una tra le cause di ritardo o di mancata comparsa della montata lattea. Anche in questo caso occorre consultare il medico e trovare insieme a lui i rimedi più appropriati.
L’allattamento
L’allattamento al seno è forse la cosa più naturale che ci sia. Ciò non toglie che, affinché tutto avvenga correttamente, occorre avere una certa esperienza. I consigli principali per stimolare la montata lattea sono essenzialmente due: attaccare subito il bambino alle mammelle e alimentarsi bene.
Dolore al seno
Quando si pensa all’allattamento al seno molte donne temono di provare tanto dolore. I fastidi ci sono ma è tutto assolutamente normale. In particolare i capezzoli doloranti possono essere il sintomo più “forte”. Inoltre, solo in alcuni casi compaiono mal di testa e innalzamento della temperatura corporea. Ovviamente vi sono alcuni rimedi che possono alleviare il dolore come bere molta acqua, indossare abiti di cotone per non opprimere o sfregare i capezzoli doloranti e allattare con una mammella alla volta durante le poppate.
Il tiralatte
Ma torniamo ai casi difficili e alla necessità di utilizzare il tiralatte, un apparecchio che si trova in commercio di diverse tipologie (a seconda dei casi) e aiuta la donna a tirare il latte dal seno. Non è sempre indispensabile. Infatti, in certi casi potrebbe essere sufficiente tirare il latte manualmente grazie a una particolare manovra che saprà spiegare bene l’ostetrica di fiducia.
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Concludiamo ricordandovi una cosa molto importante: tantissime donne si ritrovano a vivere l’allattamento al seno come una vera e propria ossessione. Cercate di evitare questo atteggiamento. Non porta a nulla e rischiereste di non avere un contatto più sano e necessario con il bambino.