Costo baby sitter

Tornare a lavoro dopo un periodo di maternità significa necessariamente considerare l’idea di assumere una baby sitter, perché sarà alquanto difficile conciliare il tutto, soprattutto se si vive in una città lontana dai nonni ai quali affidare il bambino. In alternativa si potrebbe sempre optare per un nido, la scelta è del tutto personale. Ma vediamo quali siano i costi di una baby sitter e le variazioni possibili tra le differenti aree geografiche in cui si vive.

Costo della baby sitter

Sono in molte le mamme che preferiscono affidare il proprio bambino alle cure di una baby sitter, invece di lasciarlo in un asilo nido. Questo perché si lascia il bambino a casa e si evita di spostarlo, ancor più se si tratta di un periodo invernale, con tutti i rischi influenzali annessi. Resta però da valutare quali siano i costi da considerare per una baby sitter e stabilire uno stipendio giusto in relazione alle mansioni svolte.

Fare la baby sitter, tuttavia, è un lavoro che richiede una buona dose di responsabilità e pazienza, oltre chiaramente a nutrire amore per i bambini. E’ un impegno lavorativo non da poco, perché bisogna sempre prestare la massima attenzione ai bambini ed evitare che si facciano male. I costi e le retribuzioni orarie variano da zona a zona. Ovviamente i salari saranno più alti nel nord Italia, mentre saranno più contenuti a sud Italia.

Costo baby sitter al mese

Esiste, in ogni caso, un tariffario minimo che è stato ufficialmente stabilito dal CCNL nel 2012. E’ una retribuzione oraria, che può essere considerata forfettaria, stabilendo così anche una sorta di accordo mensile. Le recenti tariffe sono state classificate in una tabella che tiene conto dell’esperienza e degli anni di lavoro svolti dalla baby sitter, così come anche dell’età stessa dei bambini da accudire, se siano o meno autosufficienti. C’è inoltre anche da considerare se la baby sitter conviva o meno con i genitori del bambino, per cui, se si debba anche contare il vitto e l’alloggio.

Quali sono le tariffe baby sitter

Una tariffa per una baby sitter che convive con i genitori del bambino o dei bambini da accudire, va considerata nella prima fascia di riferimento, indicata come A, il cui compenso va da un minimo di 624 ad un massimo di 738 euro. Chiaramente, il compenso sarà ridotto se la baby sitter ha meno di 12 mesi di esperienza e avrà anche un iniziale affiancamento lavorativo.

Nella fascia B troviamo una retribuzione che va da un minimo di 795 euro a un massimo di 851 euro per una baby sitter con più di 12 mesi di esperienza, in relazione anche al fatto che possa avere bisogno di affiancamento iniziale e se i bambini sono o meno autosufficienti.

Nella fascia C lo stipendio va da 908 a 965 euro per una baby sitter con o senza formazione specifica, ma con più di 12 mesi di esperienza.

Fascia D, da 1303 a 1360 euro, per una baby sitter che abbia una formazione specifica e più di 12 mesi di esperienza e soprattutto che sia in grado di prendersi cura di bambini non autosufficienti, vale a dire neonati.

Baby-sitter part-time

Si può anche considerare il servizio part-time, con stipendi che variano dai 560 ai 650 euro mensili. L’orario di lavoro dovrà essere di 40 ore settimanali, suddivise su 5/6 giorni. Si dovranno poi aggiungere alla retribuzione i contributi previdenziali divisi tra datore di lavoro e baby sitter. Il calcolo sarà fatto sulla base della tabella specifica INPS.

La baby sitter ha anche diritto alla tredicesima, versata nel mese di dicembre e a un determinato periodo di ferie, che per ogni anno sono di 26 giorni. Queste dovranno essere utilizzate in un periodo che sarà stabilito in accordo col datore di lavoro e in riferimento anche alle sue esigenze.

Nord Italia

Il costo di una baby sitter varia di regione in regione, sebbene vi sia un tariffario standard di riferimento come già indicato. Si tratta, in ogni caso, di una retribuzione oraria, che può essere considerata forfettaria e stabilita con la baby sitter mediante accordo mensile. Le tariffe variano in risposta all’esperienza e anni di servizio svolti, così come in riferimento all’età dei bambini. Nel Nord Italia, la tariffa oraria per una baby sitter può raggiungere anche i 10 euro.

Centro Italia

Per quel che riguarda il centro Italia, sempre partendo dalle tariffe stabilite da contratto collettivo nazionale, le retribuzioni orarie variano tra 8,50 e 7,50 euro. Va sottolineato come nel corso del 2017 si sia evidenziato anche un aumento del tariffario specifico rispetto al 2016.

Sud Italia

Discorso leggermente differente se si scende più a sud del Paese. Nel meridione, infatti, le tariffe orarie si aggirano intorno ai 6,90 euro. Questo è legato al fatto che lo sviluppo economico nel nostro Paese non è omogeneo.

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