Riposo pomeridiano per il neonato

Il riposo pomeridiano per il neonato è fondamentale ed è anche un alleato molto importante per la sua crescita. Vediamo quali siano i consigli utili da seguire per consentire il corretto sonnellino del bambino e per fare in modo che rientri nella sua routine quotidiana.

Riposino pomeridiano

Durante i suoi primi mesi di vita, il bambino ha bisogno di fare almeno tre riposini nell’arco della giornata. Il primo è quello del mattino, solitamente, intorno alle nove circa, poi segue quello dell’ora di pranzo, mezzogiorno o poco più e infine quello pomeridiano. Il cosiddetto pisolino è fondamentale per la crescita del bambino, soprattutto quello del mattino, che può durare anche sino a due o tre ore. I medici sono concordi nell’affermare che sarebbe opportuno evitare il sonnellino prima delle otto del mattino, per evitare di creare confusione negli orari dell’intera giornata.

Fa bene?

Il sonnellino pomeridiano del neonato è assolutamente indispensabile per una sua corretta crescita, nonché per il suo benessere psicofisico ed anche per quello dei genitori, che in questo modo possono riposare un pochino anche loro ed occuparsi delle faccende di casa o rilassarsi un momento. Per il bambino è fondamentale mantenere una sua routine quotidiana, soprattutto durante i suoi primi mesi di vita, in questo modo potrà essere preservata la sua serenità ed avrà sin da subito dei punti di riferimento precisi nell’arco della giornata. Più tardi sarà anche più semplice per il piccolo, distinguere il giorno dalla notte e il sonno mattutino da quello notturno.

Dormire dopo pranzo?

Durante i primi mesi di vita, il bambino non sarà ovviamente in grado di distinguere il giorno dalla notte. Per il bambino risulta del tutto naturale svegliarsi quando ha fame e riaddormentarsi dopo la poppata. Tuttavia, è possibile facilitare il momento del sonnellino pomeridiano del bambino, spegnendo la tv ed ogni altro gioco, facendogli comprendere che è il momento di riposare. Meglio evitare, in tal senso, anche qualunque gioco molto attivo perché potrebbe distoglierlo dal sonno.

Ottime, per conciliare il sonno, anche portare il piccolo a spasso con il passeggino, magari approfittando delle belle giornate. Intorno ai 15 mesi, il sonnellino del primo mattino tende a scomparire e chiaramente non si può costringere il bambino a dormire se non vuole. Solo più tardi, superati i due anni, il bambino abbandonerà anche il sonnellino pomeridiano.

Solitamente, questo momento coincide con quello dell’inizio della scuola materna, ma questo non vale necessariamente per tutti i bambini. Quando anche il sonnellino del pomeriggio viene abbandonato, di solito il bambino crolla esausto in serata e in quel caso, può dormire anche sino a 12 ore durante la notte.

Quante ore dormire al pomeriggio

Durante i suoi primi 3 mesi di vita, il neonato passa gran parte della sua giornata dormendo. Solo pian piano, comincerà a stabilizzare il ritmo quotidiano ed il suo orologio biologico. In questo però bisognerà che siano i genitori ad aiutarlo a stabilire una sua routine quotidiana scandita da vari momenti come quello della poppata, quello del bagnetto e quello della nanna. Intorno ai 5 mesi, i sonnellini della giornata diventeranno ben chiari e precisi e durante la giornata il bambino si dedicherà anche ai vari giochi e altre attività, interagendo con il mondo che lo circonda.

Ore del pomeriggio migliori per dormire

Nei suoi primi mesi di vita il neonato tende ad addormentarsi dopo ogni poppata, per cui non c’è un orario migliore in cui dormire durante il pomeriggio. Bisogna, tuttavia, sottolineare come tra il sonnellino pomeridiano e quello durante le ore notturne, sarebbe preferibile che non passassero più di quattro ore, poiché c’è il rischio che il bambino diventi nervoso. E’ altrettanto importante che il sonnellino del pomeriggio non influisca in maniera negativa sul sonno della notte, ecco perché sarebbe bene evitare che il pisolino pomeridiano venga fatto troppo tardi e vicino alle ore del sonno notturno.

Far addormentare il neonato al pomeriggio

Verso i sei mesi, il bambino comincerà ad abbandonare il sonnellino del mattino, ancor più se non si sveglia troppo presto. Ecco quindi che con il passare dei mesi, solitamente, si passe da tre a due pisolini nell’arco della giornata, il primo verso mezzogiorno e l’altro nel pomeriggio. Attenzione a non far dormire il piccolo troppo a lungo, perché altrimenti potrebbe essere troppo nervoso. Meglio che ogni pisolino sia di circa 45 minuti al massimo.

Per aiutare il bambino ad addormentarsi, si possono stabilire delle abitudini quotidiane, magari creando anche un’atmosfera che possa aiutarlo a conciliare il sonno. E’ bene evitare di far saltare al bambino il sonnellino pomeridiano nella speranza che possa dormire beato durante la notte, perchè si potrebbe far scaturire l’effetto contrario e lo si potrebbe ulteriormente irritare.

Quando svegliare il neonato

Nei suoi primi mesi di vita, il neonato passa dalla veglia al sonno in maniera del tutto impercettibile. Può, infatti, anche accadere che mentre sta allattando, all’improvviso si addormenti e che poco dopo ricominci la sua poppata, per poi ricadere nuovamente in un sonno profondo. Pertanto, in queste sue prime fasi di sonno alternato a veglia, non ha senso svegliarlo poiché sarà lui stesso ad alternare i vari momento in relazione alle sue esigenze e alla fame.

Sarà lui stesso ad associare determinate situazioni al momento del sonnellino, come ad esempio se lo si posiziona nella culla o nel passeggino. Solitamente, nei suoi primi mesi di vita, neppure i normali rumori per la casa possono disturbare il suo sonno. L’unica cosa che può turbare il suo sonno è la fame, oppure il dolore al pancino, il ruttino o problemi di coliche intestinali. Bisognerà attendere prima che possa fare una differenza tra il giorno e la notte.

Come svegliare il neonato

Quando il neonato si addormenta, difficilmente si sveglierà prima che torni ad avere fame e una volta che si sarà svegliato, non si riaddormenterà fino a che non avrà avuto la sua poppata. Durante le prime tre o quattro settimane di vita, i suoi momenti sono scanditi da una continua alternanza tra sonno e fame ed è proprio questa che sveglia il bambino. Alimentazione e sonno, infatti, nei primi suoi giorni di vita, seguono lo stesso ritmo.

Se si lascerà il bambino libero di seguire le sue fisiologiche esigenze, si sveglierà quando avrà fame e si addormenterà di nuovo quando sarà ben sazio. Pertanto, il suo momento di veglia è semplicemente quello in cui si concentrano le poppate e solo allora ci si potrà occupare di cambiargli il pannolino e fargli il bagnetto e coccolarlo. Sarà lui stesso, quindi a svegliarsi, almeno in questa prima fase, non servirà cercare di svegliarlo, sarebbe del tutto inutile.

Dormire subito dopo cena fa bene?

Intorno alle sei settimane di vita del neonato, il suo rapporto con la fame e il sonno comincerà a cambiare lentamente. Comincerà così a svegliarsi anche indipendentemente dal suo bisogno di nutrirsi o attaccarsi al seno. Solitamente, il bambino tende ad addormentarsi dopo la prima colazione del mattino, mangiando poi all’ora di pranzo per addormentarsi ancora un paio d’ore subito dopo.

A partire già dai due mesi, quando è sveglio si può approfittare per lasciarlo su di una copertina sul pavimento o nella sua palestrina per neonato perché possa divertirsi con i suoi giochini. Dopo di che sarà pronto per il suo bagnetto e solo dopo aver fatto la sua ultima poppata della giornata, sarà pronto per il sonnellino notturno, quello più prolungato. Non c’è alcun problema a lasciar dormire il bambino dopo il pasto della sera, chiaramente basterà accertarsi che abbia fatto il ruttino prima di metterlo a dormire.

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