Molte donne presentano piccole perdite di sangue prima e dopo il ciclo, in gravidanza e in menopausa. Le ragioni di questo spotting, come viene definito, possono essere molteplici. In gran parte dei casi non c’è da allarmarsi, tuttavia è bene tener conto del fatto che qualunque sanguinamento al di fuori del ciclo mestruale, merita una valutazione da parte del proprio ginecologo, in modo da fugare ogni dubbio sulla possibilità che possa nascondersi una patologia ben più grave.
Perdite di sangue
A molte donne può accadere che ci siano dei problemi con il ciclo mestruale, quando si presenta irregolare. In altri casi si possono avere delle perdite di sangue al di fuori della normale fase mestruale. Se questi fenomeni sono occasionali non è il caso di allarmarsi, poiché potrebbe trattarsi semplicemente di spotting, piccole perdite poco prima o poco dopo il ciclo. Le ragioni di tale problema possono essere molteplici e in rari casi sono il segnale o campanello d’allarme di una patologia più grave. Proviamo però a comprendere meglio da cosa possano dipendere e in che modo intervenire, ma soprattutto quando sia il caso di consultare il proprio ginecologo.
Perdite di sangue prima del ciclo
Lo spotting solitamente si verifica 2 o anche 7 giorni prima dell’arrivo del ciclo ed è caratterizzato da piccolissime perdite di sangue di colore marroncino. Una delle cause più comuni potrebbe essere la carenza di progesterone. Questo per via di periodi particolarmente stressanti o di cicli anovulatori. Il progesterone è l’ormone i cui livelli si innalzano durante la fase luteale, per poi diminuire con l’arrivo delle mestruazioni, momento in cui l’endometrio si sfalda causando la fuoriuscita di sangue. Nel caso in cui le perdite ematiche si dovessero verificare prima dell’arrivo del ciclo, ciò indica che i livelli di progesterone non sono in grado di mantenere intatto l’endometrio, ma neppure così diminuiti da consentire l’arrivo del ciclo stesso.
La carenza di progesterone potrebbe essere causata da stress, un ciclo privo di ovulazione, per cui la produzione di tale ormone è più ridotta. Un esame ecografico e un dosaggio ormonale potrebbero aiutare a comprendere meglio la situazione per poter intervenire. Se queste perdite ematiche si presentassero con maggior frequenza, è consigliabile effettuare una visita dal proprio ginecologo e un’ecografia per valutare lo stato del’endometrio.
Se vi fosse una carenza di progesterone sarà il ginecologo stesso a prescrivere un integratore di tale ormone, che servirà ad evitare lo spotting e contrastare i disturbi correlati alla diminuzione di progesterone, quali acne, gonfiore addominale e forte irritabilità. E’ utile ricorrere agli integratori soprattutto quando si è alla ricerca di una gravidanza, in quanto questo ormone crea le condizioni più indicate per l’accoglimento dell’ovulo fecondato.
Perdite di sangue dopo il ciclo
Se si verificano delle perdite ematiche dopo il regolare ciclo mestruale, anche se in maniera occasionale senza una ragione, è sempre opportuno fare una visita dal ginecologo. Se si sta tentando di rimanere incinta, potrebbe trattarsi di un concepimento avvenuto. Le perdite da impianto, solitamente, si verificano intono ai 5 o 10 giorni dopo il concepimento. A ciò si accompagna una temperatura basale che continua a rimanere alta.
Perdite di sangue a metà ciclo
Se le perdite ematiche si verificano a metà del ciclo mestruale, sotto forma di muco cervicale macchiato di sangue, ciò potrebbe essere dato dal calo, cui segue poi l’aumento degli estrogeni e che, pertanto, anticipa l’ovulazione stessa. Solitamente non sono perdite delle quali preoccuparsi, poiché rivelano solo l’ovulazione in atto. In ogni caso misurare la temperatura basale può essere d’aiuto per capire se le perdite siano legate o meno all’ovulazione, in caso contrario, sarà opportuno parlarne con il proprio medico.
Perdite di sangue fuori ciclo
Le perdite ematiche al di fuori del regolare ciclo mestruale prendono il nome di metrorragia,un fenomeno che può avere diverse cause, ma solitamente poco gravi. Una delle più comuni è l’assunzione della pillola anticoncezionale. Se presa da poco tempo si verifica un cambiamento ormonale tale per cui si instaura una serie di reazioni alle quali l’organismo deve ancora abituarsi. Un’altra ragione potrebbe essere quella di un’ovulazione in atto. Alcune donne manifestano delle lievi perdite di sangue durante il periodo ovulatorio. In altri casi tali sanguinamenti potrebbero essere il risultato di infezioni vaginali. Se le perdite si accompagnassero ad altri sintomi come prurito, gonfiore e bruciore intimo, sarà opportuno sottoporsi a una visita ginecologica. Se le macchie di sangue sono occasionali e non hanno altri sintomi, non è il caso di allarmarsi.
Perdite di sangue dopo un rapporto
Molte ragazze durante la loro prima volta notano un sanguinamento dopo rapporto più o meno abbondante. In altri casi ciò si può associare a dolori addominali o alle ovaie. Sebbene i dolori possano far preoccupare, è bene sottolineare che nelle giovani donne ,durante i primi rapporti le ovaie non sono in alcun modo intaccate. Il dolore al basso ventre, invece, potrebbe essere causato dalla penetrazione e dalla conseguente contrazione uterina. Le perdite di sangue dopo un rapporto sono causate dalla rottura dell’imene, una membrana mucosa che riveste l’ingresso del tratto vaginale. Queste perdite indicano, appunto, che vi è stata la lacerazione in seguito alla penetrazione.
In alcuni casi il sanguinamento potrebbe essere dato dalla presenza di una piccola piaghetta vaginale, ma in genere queste non causano importanti sanguinamenti. La quantità di sangue che fuoriesce dopo il primo rapporto varia da donna a donna, poiché l’imene ha caratteristiche differenti: alcune hanno un imene molto elastico, per cui potrebbero anche non verificarsi le perdite di sangue, altre no. Solitamente si tratta di sangue dal colore rosso vivo che poi diventa marrone. Potrebbero anche verificarsi delle perdite biancastre in seguito al rapporto, in tal caso sarà consigliabile effettuare una visita ginecologica, poiché potrebbe trattarsi di candida.
Perdite di sangue in gravidanza
Delle piccole perdite ematiche vaginali possono verificarsi anche durante la gravidanza. Si tratta di un fenomeno molto comune, soprattutto durante il primo trimestre e la cui durata non va mai oltre i tre giorni. Questo non deve destare particolare allarme, poiché non necessariamente è il segnale di un aborto. Molte donne manifestano delle perdite ematiche e ciò è dovuto ad altre ragioni. Potrebbe, infatti, trattarsi di fibromi o essere causati da precedenti aborti. Alcune donne, sebbene sia raro che accada, manifestano piccole perdite ematiche per tutto l’arco della gravidanza. In ogni caso qualunque sia la ragione delle perdite di sangue bisogna sempre consultare il proprio medico oppure l’ostetrica, poiché qualunque manifestazione di sangue prima della 24 settimana di gestazione potrebbe essere una minaccia di aborto, mentre dopo, potrebbe essere un’emorragia prima del parto.
Perdite di sangue in menopausa
La carenza del progesterone e i conseguenti fenomeni di spotting possono accadere con maggior frequenza negli anni che precedono la menopausa. In questo periodo, infatti, si verificano spesso cicli anovulatori, proprio in correlazione con la minore produzione di progesterone. Per cui quando si è in menopausa i fenomeni di piccole perdite ematiche sono del tutto normali. In ogni caso, è importante che si consulti sempre il proprio ginecologo, il quale saprà valutare con attenzione la situazione e stabilire se sia il caso o meno di eseguire ulteriori esami e analisi, al fine di scongiurare la presenza di altre patologie.