Iperplasia endometriale: sintomi, cura, gravidanza

Un’iperplasia endometriale consiste nell’aumento del volume del tessuto che ricopre la cavità uterina e si tratta di una situazione clinica che in molti casi comporta la successiva formazione di un tumore all’utero. Prima di fomentare allarmismi è bene sottolineare che si tratta di una patologia clinica il cui tasso di mortalità è molto basso. Infatti, nella grande maggioranza dei casi si ottiene completa guarigione. Vediamo nel dettaglio i sintomi da tenere sotto controllo e in che modo si possa intervenire.

Iperplasia endometriale

L’iperplasia uterina è il primo campanello d’allarme del formarsi della massa tumorale nella cavità uterina. Benchè non si tratti di un tumore vero e proprio, è bene prestare la massima attenzione per poter intervenire in tempo. Tale patologia è causata da squilibri ormonali che solitamente vengono curati con trattamento farmacologico a base di progesterone. Questo perché l’aumento del volume dell’endometrio è causato da un’anomalia nella produzione di estrogeni e progesterone. L’iperplasia all’endometrio si manifesta in diverse forme e gradi di gravità. Vediamo nel dettaglio.

Iperplasia endometriale semplice

Vi è una forma di iperplasia semplice data dalla sua presenza sulla superficie epiteliale ghiandolare. Questa forma presenta un rischio molto ridotto di eventuali complicazioni, poiché solo in una ridottissima percentuale di casi porta alla formazione del cancro all’utero. Siamo al di sotto del 5% dei casi.

Iperplasia endometriale atipica

L’iperplasia endometriale atipica è caratterizzata da alterazioni a livello cellulare. Il che significa che in alcune particolari situazioni non è da escludere che questa forma possa, nel corso del suo manifestarsi, portare alla formazione di una massa cancerosa. In questo caso la percentuale di possibilità che ciò si verifichi sale a circa il 20%.

Iperplasia endometriale complessa

Esiste poi una forma più complessa di iperplasia endometriale che comporta alterazioni importanti nella natura ghiandolare. Ciò significa che viene a crearsi una consistente e squilibrata proliferazione ghiandolare. In gran parte dei casi questo tipo di patologia si manifesta insieme all’iperplasia endometriale semplice e le ghiandole diventano cistiche. Proprio per la sua difficoltà diagnostica viene definita complessa.

Iperplasia endometriale polipoide

Una delle forme più a rischio di formazione di massa cancerosa è l’iperplasia endometriale polipoide, come suggerisce la stessa definizione, è dovuta alla formazione di polipi endometriali, solitamente di natura benigna, che necessitano in ogni caso di essere costantemente monitorati ed eventualmente trattati con definitiva asportazione chirurgica.

Iperplasia endometriale sintomi

I sintomi con cui si manifesta l’iperplasia all’utero sono spesso difficili da individuare e riconoscere poiché nella grande maggioranza dei casi essa è asintomatica. L’unico campanello d’allarme potrebbe essere dato da lievi perdite ematiche senza alcuna ragione e lontano dal periodo mestruale. E’ molto importante che le donne facciano caso a simili episodi, sebbene senza avvertire alcun dolore, poiché potrebbe nascondersi il rischio di un’iperplasia a carico dell’endometrio. Nel caso in cui si dovessero verificare tali perdite ematiche, sarà opportuno consultare il proprio ginecologo ed eseguire dei controlli periodici, in modo da mettersi al riparo dal rischio di un tumore all’endometrio.

Iperplasia endometriale cura

Prima di procedere con una terapia è necessario seguire un attento percorso di esami clinici ed ecografici per valutare l’entità e la gravità di tale patologia. Solitamente viene anche eseguito un esame istologico del tessuto dell’endometrio per valutare la natura della massa endometriale. Ciò avviene attraverso una biopsia della mucosa interna dell’utero e in laboratorio viene analizzato il campione prelevato per effettuare la diagnosi. Seguono poi le visite dal ginecologo in modo da intervenire tempestivamente per evitare conseguenze peggiori. Nelle sue forme più lievi il trattamento è a base di farmaci, spesso anche le pillole contraccettive contengono un quantitativo di progesterone. In altri casi il trattamento con farmaci dovrà essere associato a un intervento chirurgico di asportazione dei polipi, nello specifico in caso di iperplasia polipoide. In ultimo, per i casi più gravi o nei casi di recidive e per i quali tali trattamenti si siano rivelati insufficienti, potrebbe essere necessaria un’isterectomia, vale a dire l’asportazione chirurgica dell’utero.

Iperplasia endometriale e gravidanza

L’iperplasia endometriale è legata alla produzione di estrogeni, pertanto, influenza anche la fertilità femminile e la possibilità di avere una gravidanza. La difficoltà di restare incinta potrebbe in alcuni casi essere correlata a problemi legati all’endometrio. In tal caso si può intervenire subito correggendo il problema, attraverso un adeguato trattamento ormonale che sarà il ginecologo a valutare opportunamente, anche in termini di posologia.

Iperplasia endometriale menopausa

Con la menopausa si avvia una fase nell’organismo della donna caratterizzata da particolari squilibrio ormonali, per cui questo potrebbe portare alla formazione di un’iperplasia endometriale. Per tale ragione è fondamentale eseguire continui controlli ginecologici in menopausa e in ogni caso dopo aver superato la soglia dei 50 anni di età. Studi recenti hanno, infatti, evidenziato che la menopausa è uno dei fattori scatenanti nell’insorgenza di particolari disturbi.

Endometrio ispessito

L’endometrio spesso è una manifestazione del tutto comune tra le donne. Generalmente viene definito tale un endometrio che presenta più di 8 mm e sia in ogni caso entro i 15 mm. É fondamentale, ovviamente, eseguire delle analisi della situazione, in modo da individuarne le cause per poi intervenire in modo opportuno. Non in tutti i casi in cui vi sia un ispessimento endometriale vi è una patologia di cui preoccuparsi e allarmarsi. In gran parte dei casi si tratta solo di aumenti di volume di natura benigna. E’ difficile stilare una lista delle cause che sono alla base di tale patologia, potrebbe essere dovuto a un ciclo anovulatorio, alla presenza di ovaio policistico oppure in seguito a una terapia con estrogeni o sovrapproduzione di progesterone o iperplasia nell’area ovarica. Solo un’adeguata diagnosi e esami specifici potranno stabilirne le ragioni e indicare la terapia migliore da seguire.

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